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Mario Nardella già rapinato due mesi fa da due malviventi che avevano portato via poche centinaia di euro

Vieste, rapina nel sangue. De Paolis: «Scena del delitto raccapricciante, cassa intrisa del sangue della vittima»

«Il colpo era stato organizzato nei dettagli perchè Stramacchia, pochi minuti dopo la sua fuga, è ripassato nelle vicinanze del distributore di bevande e si era già sbarazzato dei vestiti macchiati di sangue della vittima. Stramacchia, infatti, è stato preso in strada; in un giardinetto dove si è cambiato d'abiti. Ma sotto la suola delle scarpe erano ancora evidenti delle tracce ematiche riconducibili a Mario Nardella

«Nell'immediatezza dei fatti Stramacchia non ha detto nulla, al contrario ha affermato che non riusciva a spiegarsi il motivo fermo perchè non aveva fatto nulla. Ma era visibilmente agitato – incalza il dirigente di polizia. Purtroppo a parte la vittima non c'era nessuno nella rivendita, pertanto non ci sono testimoni né telecamere della videosorveglianza. In cassa vi erano 3/400 euro; Nardella aveva già subito una rapina due mesi fa ad opera di due persone che avevano portato via poche centinaia di euro. Probabilmente in quella circostanza Nardella aveva manifestato l'intenzione di essere più attento e reattivo in caso si una eventuale ulteriore rapina» – aggiunge De Paolis. Dopo alcune ore dal suo fermo Stramacchia è esploso in un pianto liberatorio ed ha spontaneamente dichiarato ogni sua responsabilità cercando di giustificare l'assassinio con un grave incidente avvenuto negli attimi concitati della rapina

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