IL MATTINO
A bocca aperta. I consigli del dentista
06.03.2022 - 11:28
Non sottovalutate questa patologia perché da recenti studi è stata associata ad un maggior rischio di sviluppare infarti ed ictus
Oggi affronteremo una delle malattie più diffuse del cavo orale: la parodontite! La parodontite, meglio conosciuta come piorrea, è una infiammazione profonda delle gengive o, meglio, del parodonto, che è l’organo che lega il dente all’osso. Il parodonto è un organo composto dall’osso alveolare, quello intorno al dente per capirci, le fibre parodontali, delle vere e proprie corde tese tra l’osso e il dente, ed la superficie esterna del dente. L’infiammazione di questo complesso provoca progressivamente la distruzione delle fibre e la conseguente perdita di osso intorno al dente. L’insorgenza della malattia parodontale può avere diverse cause. Una prima, di tipo infiammatorio puro, la presenza di placca batterica e tartaro sottogengivale provoca una lesione cronica che col tempo causa un danneggiamento all’apparato di sostegno del dente; una seconda di tipo autoimmunitaria, ad un minimo stimolo infiammatorio l’organismo innesca una risposta difensiva così forte che porta alla distruzione di se stesso. La malattia può insorgere oltre alla presenza di tartaro anche secondariamente ad interventi odontoiatrici eseguiti male o in seguito a patologie come il diabete, carenza di vitamina C e neoplasie o cattive abitudini come il tabagismo.
Come capire se si è affetti da piorrea? Il principale indizio è il sanguinamento delle gengive, presente inizialmente sotto stimolo (spazzolamento) e successivamente in maniera spontanea. Altri sintomi secondari sono:
• Alitosi
• Mobilità
• Ascesso parodontale (gonfiore della gengiva con fuoriuscita di pus)
• Recessioni gengivali
La terapia di cura della parodontite inizia con alcune sedute di igiene professionale (detartrasi), seguite da sedute più approfondite che consentono la rimozione di placca e tartaro sotto gengiva. Nei casi meno gravi questi trattamenti sono sufficienti, altrimenti è necessario ricorrere ad interventi chirurgici. Tali interventi possono agire sul rimodellamento osseo o possono essere rappresentati da interventi di chirurgia plastica gengivale. In altri casi possono essere di tipo rigenerativo, ovvero mirati a ottenere la rigenerazione dei tessuti parodontali.
Ci sono poi delle particolarità di trattamento legate al tipo di parodontite. Nei casi più gravi di parodontite cronica può essere effettuato un intervento chirurgico al fine di pulire i tessuti ed eventualmente rigenerare l’osso. Nella parodontite aggressiva le terapie richiedono il supporto di una terapia farmacologica, spesso antibiotica. In caso di piorrea ulcero necrotica lo spazzolamento è troppo doloroso, pertanto si procederà con risciacqui di clorexidina. Anche in questo caso la terapia va accompagnata con antibiotici e la chirurgia può essere necessaria. Per questo tipo di trattamenti, rispetto alla chirurgia, il laser non ha dimostrato una maggiore efficacia
Ricorda, infine, che per prevenire la parodontite è necessario curare attentamente la propria salute orale. Come? Lava i denti almeno due o tre volte al giorno con spazzolino, dentifricio e filo interdentale, così da eliminare i residui di cibo e di placca. Non sottovalutate questa patologia perché da recenti studi è stata associata ad un maggior rischio di sviluppare infarti ed ictus, infatti alcuni batteri implicati nella risposta immunitaria della parodontite hanno la capacità di invadere le barriere di difesa del corpo come le gengive ed entrare nel circolo ematico provocando una batteremia (presenza di batteri nel Sangue) che possono provocare la formazione di trombi o emboli e causare danni anche molto più gravi della semplice perdita di un dente.
Buona domenica e un sorriso a tutti!
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