IL MATTINO
Forever
19.05.2019 - 11:31
Nel nostro Paese, “1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine.”* Ebbene, negli studi basati su popolazione, l'assunzione di vitamine durante la gestazione, in particolare di acido folico, sembra ridurre il rischio di disturbo dello spettro autistico (autism spectrum disorder - ASD). [1]. Ma il tasso di recidiva del disturbo dello spettro autistico (ASD) nelle famiglie che hanno un bambino con disturbo dello spettro autistico (ASD) è di 1 su 5 fratelli, e se il beneficio dell'integrazione prenatale si estende a queste famiglie è meno chiaro [2].
Per indagare questa ipotesi, alcuni ricercatori hanno condotto uno studio, denominato MARBLES (Markers of Autism Risk in Babies: Learning Early Signs), nel quale hanno arruolato una coorte prospettica di madri, che avevano già avuto un bambino con disturbo confermato dello spettro autistico, le quali erano o in gravidanza o la stavano pianificando. [3] Il campione della coorte comprendeva anche 241 fratelli più piccoli (58% maschi), con un'età media di 36,5 mesi al controllo finale del follow-up. Sebbene il 96% delle madri abbia riferito di aver assunto vitamine prenatali durante la gravidanza, solo il 36% ha preso vitamine nei 6 mesi precedenti alla gravidanza. I risultati dello studio sono stati incoraggianti. La prevalenza del disturbo dello spettro autistico (ASD) era del 14,1% nei bambini le cui madri assumevano vitamine prenatali nel primo mese di gravidanza ed il 32,7% nei bambini le cui madri non avevano assunto vitamine nello stesso periodo (rischio relativo aggiustato, 0,50). Tra i bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD), quelli nel gruppo della vitamina prenatale avevano anche una gravità dei sintomi disturbo dello spettro autistico (ASD) significativamente più bassa e punteggi cognitivi più alti rispetto ai bambini le cui madri non assumevano vitamine nel primo mese di gravidanza.
L'assunzione di almeno di 600 μg di acido folico ed una maggiore assunzione di ferro superiore al fabbisogno medio giornaliero durante il primo mese di gravidanza sono stati associati a rischi più bassi di comparsa del disturbo dello spettro autistico (ASD). In particolare, nelle famiglie con un bambino affetto da disturbo dello spettro autistico (ASD), l'assunzione di vitamine nel primo mese di una gravidanza successiva dimezza il rischio di ASD nel fratello minore. L'assunzione prenatale di acido folico durante il primo mese di gravidanza sembra quindi ridurre il rischio della comparsa del disturbo dello spettro autistico (ASD), e la sua gravità, nei fratelli dei bambini che soffrono della stessa patologia (ASD). La dimensione dell'effetto è molto alta ed incoraggiante in ragione del fatto che alcuni bambini probabilmente erano geneticamente predisposti al disturbo dello spettro autistico (ASD). In effetti, questo studio sarà straordinariamente utile per incoraggiare le future madri ad iniziare l'integrazione di vitamina nel periodo prenatale. Infine, i risultati aiutano anche ad una migliore comprensione dei predittori genetici di risposta, del dosaggio ottimale dei nutrienti e dei meccanismi biologici.
Note
Ministero della Salute. Autismo. (Disponibile all’indirizzo: http://www.salute.gov.it/)
Bibliografia
1 . Raghavan R, Riley AW, Volk H, Caruso D, Hironaka L, Sices L, Hong X, Wang G, Ji Y, Brucato M, Wahl A, Stivers T, Pearson C, Zuckerman B, Stuart EA, Landa R, Fallin MD, Wang X. Maternal Multivitamin Intake, Plasma Folate and Vitamin B(12) Levels and Autism Spectrum Disorder Risk in Offspring. Paediatr Perinat Epidemiol. 2018 Jan;32(1):100-111. doi: 10.1111/ppe.12414.
2 . Sandin S, Lichtenstein P, Kuja-Halkola R, Larsson H, Hultman CM, Reichenberg A. The familial risk of autism. JAMA. 2014 May 7;311(17):1770-7. doi: 10.1001/jama.2014.4144.
3 . Schmidt RJ et al. Association of maternal prenatal vitamin use with risk for autism spectrum disorder recurrence in young siblings. JAMA Psychiatry 2019 Feb 27; 76:391. (https://doi.org/10.1001/jamapsychiatry.2018.3901)
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