IL MATTINO
Controverso
25.09.2016 - 12:31
L'ultimo tentativo fallito da Guglielmi di collegare Foggia a Medjugorje
Qualcuno che sussurri sommessamente, che dica, abbia il coraggio di affermare, che il Gino Lisa potrebbe, non è un affare conveniente? In 10 anni, tra il 2005 ed 2015, sono stati investiti - con fondi pubblici - oltre 31 milioni di €. Senza calcolare il costo, patito dal Comune di Foggia e dalle sue ex municipalizzate, anzi dai suoi cittadini, con la nascita e morte in 4 anni della compagnia aerea comunale "Federico II" e le risorse investite per il Giubileo del 2000, con la costruzione della nuova aerostazione che, evidentemente, nei desiderata di qualcuno, avrebbe dovuto consentire al Lisa di diventare il cuore del traffico del turismo religioso. Avrebbe, appunto, come i tanti posti letto realizzati a San Giovanni Rotondo quasi mai disfatti perché disabitati (ma che oggi - sommati agli altri - danno il numero delle disponibilità dell'accoglienza turistica).
Da quasi due decenni, sul Gino Lisa si è consumato e si continua a consumare un estenuante chiacchiericcio tutto "politico", troppo spesso non confortato da fatti, dati, numeri certi - quali ad esempio quelli del Pon Reti e Mobilità 2007-2013 (programmazione quindi conclusa) - o, più semplicemente, gli Orientamenti della Commissione Europea che definiscono "il bacino di utenza di un aeroporto" una delimitazione geografica a circa 100 chilometri o 60 minuti di percorrenza con qualunque mezzo, compresa l'alta velocità. Appunto, l'alta velocità/alta capacità che sta muovendo i suoi passi tra Bari e Napoli (dove ci sono due aeroporti internazionali) e che ridurrebbe i tempi di percorrenza. Non è un caso che lì dove l'alta velocità già funziona, alcuni aeroporti minori sono alle corde, al fallimento. E qui si apre l'altro dibattito senza fine: seconda stazione no, seconda stazione si. Ma c'è dell'altro. Anche sulla fascia adriatica, a Pescara, ora sono in arrivo 10 milioni di € per l'aeroporto (convenzione firmata qualche giorno con l'Enac). E noi qui. A discutere.
L'Europa chiama la Regione, la Regione chiama l'Europa, rimbalzandosi eventuali responsabilità per l'allungamento della pista del Lisa (i milioni di €, forse 14, sarebbero nel cassetto), allora si dà incarico, l'ennesimo, - anche questo da conteggiare nelle risorse investite in nome di un aeroporto che non vuol e molto probabilmente non può volare - per capire bene quali sono le potenzialità, insomma se ce la faremo mai, con il nostro bacino di utenza, - non solo quello estivo, per intenderci (presupponendo che ci sia) - non solo ad appaltare i lavori per l'allungamento, ma a far giungere qui qualche compagnia aerea (molto probabilmente per soli voli charter) da supportare con ulteriori risorse pubbliche ed uno scalo poi da gestire, con tanto di costi. Una cosa è certa: i conti non possono essere fallimentari. Ma si sa. Certe volte non si vuol guardare oltre. Sembra, ma poi non tanto, che ci si impunti senza accorgersi che gli anni passano, che le rotte e gli interessi cambiano, per dirla tutta negli ultimi venti anni il mondo si è trasformato e noi ancora qui a parlare di quanto è strategico lo scalo senza nemmeno considerare che se fosse stato davvero così strategico forse da e per Foggia si volerebbe eccome.
Allora, sembra davvero tutta una mossa politica - forse un modo per dimostrare che l'attenzione è alta, con tanto di dichiarazioni ripetute, rimbalzate e rimpallate che potrebbero trasformarsi in boomerang - che, però, ci costerà ancora tanto. E non solo in euro. Soprattutto nell'incapacità di immaginare, e si potrebbe dire almeno nel frattempo, e progettare collegamenti seri sull'ultimo miglio che ci avvicinerebbero (coerentemente ed efficacemente) a quegli scali da dove davvero si vola.
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