IL MATTINO
L'operazione
16.03.2023 - 12:19
Droga, estorsione, ricettazione e tentato omicidio aggravato: un miscuglio di malaffare che aveva la sua base di riferimento a Cerignola, in provincia di Foggia da parte di tre distinte associazioni in affari tra loro e dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sequestrati beni per 5milioni di euro
Dalle indagini, basate su intercettazioni telematiche, ambientali e telefoniche oltre che su attività di osservazione e pedinamento, è emerso che uno degli arrestati di oggi sarebbe uno dei presunti autori di una violenta aggressione ai danni di un uomo di Cerignola nata per motivi legati alla circolazione stradale: la vittima non ha mai denunciato quanto subito forse per paura di ritorsioni. Gli inquirenti hanno anche individuato l'autore di un tentato omicidio risalente al 2017 e avvenuto a Policoro (Matera) ai danni di un cittadino ghanese e il cui movente è dettato da gelosia. È stato invece sospeso il carabinieri che a fronte di 1.500 euro avrebbe rivelato notizie sulle attività investigative che hanno accertato un'attività estorsiva nei confronti di un commerciante di carburanti che non ha mai denunciato i suoi aguzzìni. Nel corso degli accertamenti è stato sventato l'assalto a un caveau della società Loomis International AG, con sede in Svizzera a Chiasso, dando luogo alle due operazioni denominate "Ocean eleven" e "Ocean Twelve" che hanno portato alla cattura dei 18 presunti autori, 5 dei quali sono stati arrestati in flagranza in Svizzera dalla polizia cantonale e 4 ad Abbiategrasso nella quasi flagranza. Il clamoroso furto fu sventato grazie alle informazioni che i carabinieri avevano acquisito durante l'investigazione e che furono tempestivamente fornite alla polizia cantonale. Nel corso delle indagini sono state sequestrate, inoltre, sostanze stupefacenti per oltre 23 chili; 3 pistole, di cui 2 clandestine, 3 fucili calibro 12 e circa duecento munizioni di vario tipo e calibro; recuperato 8 Jeep Renegade e 3 Fiat 500 X rubate a Melfi. Sequestrata anche la somma contante di 1.200.000 euro circa. Inoltre durante una perquisizione, in una cassaforte murata - nella disponibilita' di uno dei soggetti indagati - sono stati trovati una pistola e oltre 400.000 euro. L'indagato era stato arrestato in flagranza per la detenzione illegale dell'arma. I conseguenti accertamenti bancari hanno permesso di verificare la presenza sul suo conto corrente anche di ulteriori 700.000 euro di presunta provenienza illecita. Le indagini si sono successivamente intersecate con altre investigazioni svolte dalla Guardia di Finanza, che hanno consentito di acquisire rilevanti elementi di presunta colpevolezza nei confronti degli stessi indagati. Ke fiamme gialle hanno effettuato anche accertamenti patrimoniali nei confronti di 7 soggetti oggi attinti da misura cautelare personale, acquisendo - con riferimento al periodo oggetto d'indagine - numerosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni, nonche' altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo gli interi nuclei familiari degli indagatu, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della necessaria provvista economica. Dalle analisi sarebbe emersa una ingiustificata sproporzione tra il reddito dichiarato e i beni nella disponibilita' degli indagati. Cosi il gip del Tribunale di Bari ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca cosiddetta "allargata", nei confronti degli indagati, avente per oggetto disponibilita' finanziarie, beni mobili e immobili, quote societarie e compendi aziendali, per un valore di oltre 5 milioni di euro.
edizione digitale
Il Mattino di foggia