IL MATTINO
La storia
02.11.2019 - 20:00
Ha mantenuto sempre stretti i legami con la sua terra d'origine, anche quando la tv la rese famosissima portandola in tutte le case degli italiani e all'estero, dal Giappone all'Australia: rispose ad ognuna delle 15 mila lettere che le arrivarono negli anni, custodite dalla Fondazione a lei dedicata.
Ha 56 anni quando una lunga malattia spegne la sua vita terrena, non la eco della sua straordinaria impresa di portare dolcezza e sorrisi nelle case di tutti gli italiani e del mondo intero con lo Zecchino d'Oro. E in questa missione meravigliosa c'è tutta la passione della terra lucana perché Mariele Ventre, la "fatina" del Coro Antonio che aveva fondato nel 1963, pur essendo nata a Bologna il 16 luglio 1939, è originaria della Basilicata: papà Livio, di Marsico Nuovo, e mamma Maria, di Sasso di Castalda, lo stesso paese di Rocco Petrone che mandò il primo uomo sulla luna.
Ha mantenuto sempre stretti i legami con la sua terra d'origine, anche quando la tv la rese famosissima, persino in Giappone e in Australia: rispose ad ognuna delle 15 mila lettere che le arrivarono negli anni, custodite alla Fondazione a lei dedicata. «Splendida figura di artista e di educatrice cristiana», la definì il Cardinale Arcivescovo di Bologna Giacomo Biffi. «Già la sua primissima formazione è caratterizzata dall'incontro con il Convento di S. Antonio di Bologna (la piccola Mariele è araldina, la giovane Mariele è catechista) e con la musica, di cui suo padre è appassionato cultore. Nel 1957 consegue il diploma di abilitazione magistrale e nel 1961 il diploma di pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. A questo stesso anno risale anche l'incontro di Mariele con lo Zecchino d'Oro che - giunto alla terza edizione - veniva trasferito da Milano a Bologna, proprio presso l'Antoniano. Nel 1963 Mariele fonda il Piccolo Coro dell'Antoniano. Tutta la sua vita - costellata da numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero - sarà dedicata alla musica ed ai più piccoli», dice di lei l'Antoniano.
IL FILM
Ora quella storia di talento e passione è un film: "I ragazzi dello Zecchino d'Oro", una coproduzione Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica, prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia, in onda su Rai1 domenica 3 novembre in prima serata. La regia è affidata ad Ambrogio Lo Giudice che fu anche lui, da piccolo, uno dei quei "ragazzi". Matilda De Angelis interpreta Mariele Ventre. Simone Gandolfo veste i "magici" e azzurri panni indossati fin dalla prima edizione da Cino Tortorella, l'ideatore della manifestazione canora che diventera' l'emblema dello Zecchino d'Oro, il Mago Zurli'. Nel cast, tra gli altri, Maya Sansa, Antonio Gerardi (anch'egli lucano, originario di Avigliano) e Valentina Cervi. Ruben Santiago Vecchi, infine, è il protagonista del tv movie. Quel piccolo Mimmo che, scelto insieme ad altri bambini di ogni provenienza e classe sociale per partecipare alla prima edizione dello Zecchino, imparerà a conoscere la musica e a cantare con loro brani che resteranno per sempre nella memoria collettiva.
Siamo negli Anni '60, a Bologna. Mimmo, 9 anni, e' quello che oggi si direbbe un bambino difficile. Figlio di immigrati dalla Sicilia, alla scuola e allo studio preferisce la vita di strada con il fratello maggiore, Sebastiano. Mimmo pero' ama cantare e ha un orecchio musicale straordinario, cosi' un giorno la madre, Ernestina, disperata, lo porta a un provino per un concorso canoro. Un consiglio del suo insegnante: forse la musica potra' salvarlo. Quello che ancora nessuno sa e' che quel provino e' l'inizio di uno spettacolo destinato a entrare nella storia della televisione italiana: lo Zecchino d'Oro.
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