IL MATTINO
Il libro, l'intervista
06.03.2018 - 20:42
E cosa osservano, riflettono, suggeriscono, i morti che ci guardano, che continuano a vivere tra noi? Ce lo riferisce Arminio che abbiamo incontrato questa sera a Foggia, in occasione della presentazione del suo libro "Cartoline dai morti 2007-2017" (Nottetempo edizioni, 2018) alla libreria Ubik, conversando con il direttore artistico della libreria, Michele Trecca.
Centocinquanta cartoline, paradossali, ironiche e fulminanti. Da dove? Semplice, dall’Aldilà. Un resoconto dei tanti modi di morire attraverso brevi, asciutti messaggi provenienti da un posto sconosciuto. Roba da poeti, insomma. Da Franco Arminio, paesologo e autore di poesie tra i più letti e premiati in Italia, proposto anche al grande pubblico televisivo attraverso l’apprezzamento dello scrittore Roberto Saviano che, in più di un’occasione, ha sottolineato il valore dell’opera del poeta dell’alta Irpinia. A distanza di diversi anni, questa sera uno degli autori più amati dai lettori della libreria è tornato nello spazio live Ubik, con la sua nuova, singolarissima raccolta di poesie, Cartoline dai morti (2007-2017), pubblicata nella prestigiosa collana dei Gransassi di Nottetempo. A conversare con il poeta di Bisaccia, il direttore artistico della libreria, Michele Trecca.
Cartoline dai morti 2007-2017 (Nottetempo, 2018; collana: Gransassi). Tornano a grande richiesta le Cartoline dai morti di Franco Arminio in un'edizione accresciuta e arricchita di testi inediti che inaugura la nuova vita della storica collana Gransassi in una veste grafica morbida e preziosa. L'esistenza vista dalla fine, dalla morte – “questa cosa che forse regge tutto, questo niente che sorregge e corrode ogni cosa” – si riduce a poche cose: una luce sul comodino, un barattolo di caffè, un maglione verde, le prime rose, una torta di compleanno, un solitario, le rondini che fanno avanti e indietro, una donna amata, una sconosciuta
Franco Arminio. È nato a Bisaccia, dove vive. Poeta, scrittore e regista, ha pubblicato raccolte di versi e libri di prosa. Collabora con i quotidiani Il manifesto e Il Fatto Quotidiano. È vincitore del Premio Napoli (2009) con Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia (Laterza, 2008), del Premio Stephen Dedalus (2011) con Cartoline dai morti, pubblicato con nottetempo, del Premio Volponi (2012) e del Premio Carlo Levi (2013) con Terracarne (Mondadori, 2011). Tra le sue opere: Viaggio nel cratere (Sironi 2003), Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta (Laterza, 2009) e Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori 2013).
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