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Il caso

Indagine Ataf, Curtotti: «Strumentalizzazione per fini evidentemente politici»

L'indagine per presunti illeciti nella gestione di gare d’appalto della società Ataf SpA, resa nota questa mattina da "la Repubblica" di Bari con accostamenti alla probabile candidata di Forza Italia Michaela Di Donna, risponde a «fini evidentemente politici».

Lo dichiara l'avvocato di Ataf e della stessa Di Donna, Michele Curtotti, in una nota diffusa nella tarda mattinata di oggi. «L’unico atto, allo stato, notificato agli indagati - spiega l'avvocato - è un provvedimento di perquisizione finalizzato alla ricerca di elementi di prova»

«È chiaro, quindi, - sottolinea l'avvocato - che si tratta di doverosi accertamenti d’indagine, disposti dalla Procura della Repubblica di Foggia con apprezzabile e prudente scrupolo investigativo. Far diventare tale attività, peraltro coperta da segreto, una “notizia da prima pagina” – strumentalizzando per fini evidentemente politici una notizia di cronaca giudiziaria – è un malvezzo a cui non è possibile abituarsi. È appena il caso di ricordare che, allo stato, non vi è una imputazione cristallizzata, bensì soltanto una ipotesi investigativa che meriterebbe maggior rispetto da parte di quanti sono chiamati al doveroso ma delicato compito di informare l’opinione pubblica. A tal proposito, nell’evidenziare che tutti gli indagati attendono serenamente gli esiti di tali accertamenti e sono pronti, quando e se sarà necessario, a chiarire le proprie posizioni, devo fortemente stigmatizzare la scelta dell’edizione di Bari del quotidiano La Repubblica – ripresa poi da altre testate giornalistiche locali – di accostare ad una indagine, lo si ribadisce ancora nelle sue fasi iniziali, l’esponente di Forza Italia Michaela Di Donna, del tutto estranea ai fatti». 

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