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L'ammonimento severissimo del presule

Dura reprimenda dell'arcivescovo di Foggia Pelvi alla città "in cui non sembra più possibile fare nulla" e sull'urgenza del ripristino della legalità

"In città non sembra più ormai possibile fare nulla, cambiare nulla, perché c'è sempre qualcuno dotato di un potere di interdizione che dice di no. Per ricostruire una cultura della legalità occorre cominciare dal basso, promuovendo un'opera di rigenerazione collettiva di nuovi rapporti sociali, a cui tutte le componenti della società sono chiamate a dare il loro apporto"

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L'arcivescovo di Foggia, Vincenzo Pelvi

"È urgente ripristinare la legalità nel campo delle relazioni sociali, dove vige l'idea che tutto sia lecito, anche arricchirsi con ruberie, concussioni e corruzioni, illegalità piccole e grandi. La politica non può essere fatta da perenni liti o liste elettorali di scopo" che la rendono debole e "forte della debolezza della politica, sempre più spesso Foggia sembra non voler riconoscere più alcun potere di direzione alla politica stessa, ma di cercarne solo l'appoggio necessario per la sua sopravvivenza spicciola", dice Pelvi per il quale si avvertono "una rassegnazione e una sfiducia" per i delitti non denunciati che "vanificano il senso della legalità"

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