IL MATTINO
Il fatto di cronaca
30.12.2020 - 10:46
Immagine di repertorio, non riferibile all'accaduto
Gli imputati, in concorso tra di loro, uniti dal medesimo disegno criminoso, percepivano interessi usurari attraverso lo scambio di titoli di credito con denaro contante. Alle vittime, esercenti di attività commerciali, veniva consegnata una somma in contanti di importo pari all’assegno consegnato agli usurai decurtato di una percentuale, definita usuraria dalla sentenza di condanna del tribunale.
L'ex direttore commerciale di un supermercato di Lucera, Antonio De Santis, un dipendente Michele Valente, sono stati condannati dal tribunale di Foggia a 3 anni e 4 mesi di reclusione per usura aggravata. Per lo stesso reato un altro dipendente, Ruggiero Iungo, è stato condannato a 2 anni e 10 mesi di reclusione. Nel processo si è costituita parte civile la Fondazione "Buon Samaritano" di Foggia, da sempre vicina alle vittime di usura, rappresentata dall'avvocato Enrico Rando. «Una volta ancora la denuncia si è dimostrata la soluzione migliore per liberarsi dall’oppressione e dalle angherie degli usurai», sottolinea una nota della "Buon Samaritano", che come «La vicenda si è protratta nel corso degli anni 2006 e 2007 ed ha avuto luogo all’interno dei supermercati, dove avvenivano le “transazioni”. Gli imputati, in concorso tra di loro, uniti dal medesimo disegno criminoso, percepivano interessi usurari attraverso lo scambio di titoli di credito con denaro contante. Alle vittime, esercenti di attività commerciali, veniva consegnata una somma in contanti di importo pari all’assegno consegnato agli usurai decurtato di una percentuale, definita usuraria dalla sentenza di condanna del tribunale. Anche in questa circostanza la Fondazione antiusura Buon Samaritano ha inteso schierarsi accanto alla vittima per farle sentire la vicinanza delle istituzioni, dei cittadini e di quella parte che ha deciso di non arretrare davanti al fenomeno criminale, nonché per dimostrare di quanto sia importante la partecipazione alla fase processuale al fine di agevolare un giusto processo ed adeguate risposte da parte della giustizia».
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