IL MATTINO
Qui, dove bastano pochi centimetri di sconfinamento per innescare un conflitto
06.11.2012 - 20:27
La nostra Tatiana Bellizzi nella base UN
Non e’ propriamente una linea di confine, ma e’ il simbolo di anni di odio atavico, di oppressione e guerra. Simbolo di morte e distruzione di due popoli, di due terre. Da un lato il Libano, dall’altro Israele. Al centro la Blue Line, questa lunga striscia di terra che attraversa e spacca in due le nazioni. Bastano pochissimi centimetri per “sconfinare” ed innescare un vero e proprio incidente diplomatico che trascina con se’ odio e rancore di un tempo. Oggi, nel secondo giorno di missione libanese e’ stato possibile accedere alla BlueLine, lingua di confine che si estende per 118 chilometri e che abbraccia tutta la zona sud del Libano. Ogni singolo centimetro di quel fazzoletto di terra nasconde in se’ mine antiuomo e mine anticarro. L’Esercito Italiano, cosi’ come quello coreano, sono impegnati in operazioni di bonifica. Creano dei corridoi accessibili, ovvero dove gli ordigni esplosivi sono gia stati prevalentemente fatti brillare. Un lavoro certosino il loro, che consta di pazienza e tempo. Il terreno viene battuto palmo a palmo con delle sondine; cinque metri per volta fino a quando non viene scovata la mina.
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