Almeno sei le persone, tutte con pregiudizi penali, sospettate dell'uccisione del 70enne. A loro i carabinieri del Reparto Operativo di Foggia hanno eseguito l'esame dello stub, per verificare la presenza di particelle di polvere da sparo su indumenti o sulle mani. Le investigazioni si stanno appunto indirizzando nel mondo della mala locale. Due le piste seguite dagli inquirenti: la prima riguarderebbe una nascente guerra di mafia ingaggiata per la spartizione ed il controllo del territorio. La seconda affonda le sue radici nel passato. Risalirebbe a dieci anni fa quando Cosimo Damiano Carbone ergastolano e fratello della vittima il 30 settembre 2004 uccise Savino Saracino e ferì Michele Miccoli - il suo vero obiettivo. Da ieri i militari hanno ascoltato una decina di persone tra parenti ed amici dell'agricoltore ma, a quanto pare, non sarebbero emersi particolari utili ai fini investigatici.
Accedi per continuare la lettura
Se hai un abbonamento, ACCEDI per leggere l'articolo e tutti gli approfondimenti.
Altrimenti, scopri l'abbonamento a te dedicato tra le nostre proposte.
Commentascrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia