IL MATTINO
benedetto XVI
31.12.2022 - 11:34
Assumendo pienamente il magistero del predecessore San Giovanni Paolo II, Benedetto ha insegnato che il dialogo interreligioso con l'islam è una scelta irrinunciabile. Proprio questo è il punto della breve parte dedicata all’islam nello storico discorso di Ratisbona, che è principalmente un discorso sui mali dell’Europa e dell’Occidente: la violenza cieca nasce là dove manca un rapporto corretto ed equilibrato tra ragione e fede. La fede senza la ragione genera il fondamentalismo, così come la ragione senza la fede genera la dittatura del relativismo. Il problema dei musulmani è che il mancato approfondimento del rapporto fra fede e ragione segna tutta la storia dell'islam e non solo una sua «deviazione», e ha radici insite nella stessa tradizione coranica. Per questo, se è vero che il rischio del fondamentalismo è presente in tutte le religioni, non si offendono i musulmani ma si enuncia una verità storica se si afferma che nell’islam è più presente che altrove. E che, di nuovo, a partire dal Corano stesso, quando manca l’equilibrio tra fede e ragione, la fede rischia di giustificare e promuovere la violenza. Nel discorso tenuto durante la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2013, papa Benedetto XVI affermava lucidamente: “Nel vasto campo delle migrazioni la materna sollecitudine della Chiesa si esplica su varie direttrici. Da una parte quella che vede le migrazioni sotto il profilo dominante della povertà
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