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08.12.2025 - 16:33
La novità più rilevante riguarda la pesca a strascico, per la quale Bruxelles propone una riduzione del 64% rispetto agli attuali livelli nel Mediterraneo occidentale (WestMed). Il provvedimento colpisce in particolare la pesca demersale, dedicata alle specie che vivono sul fondo marino, considerate tra le più sfruttate e vulnerabili. Un altro elemento chiave della riforma è l’introduzione di nuove catture massime ammissibili (Tac) per alcune specie considerate a rischio, tra cui i gamberi di profondità. Per lo Stretto di Sicilia, il Mar Ionio e il Levante mediterraneo, aree dove operano molte imbarcazioni italiane, si prevede un’ulteriore stretta con limiti più rigidi, oltre ai fermi pesca già in vigore. Il dossier europeo non risparmia neppure l’Adriatico, dove la proposta per il 2026 prevede una riduzione del 12% della pesca demersale e un taglio aggiuntivo del 10% per i piccoli pelagici come sardine e acciughe, specie fondamentali per le flotte locali.
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