IL MATTINO
elezioni regionali basilicata
20.03.2024 - 21:00
Todde non è Chiorazzo, la Sardegna non è la Basilicata e Bardi non è Truzzu o Solinas: questo il teorema e alla fine rumorosa partenza francese e malinconica ritirata spagnola per l'imprenditore di Senise e la sua Basilicata Casa Comune che doveva rivoltare la terra lucana come un calzino al grido di una storia nuova. Non si candiderà, dunque, con buona pace di Fausto De Maria sacrificatosi sul suo altare, il re delle coop bianche a governatore della Regione Basilicata che ha accolto l'appello dei segretari regionali di Pd, Europa Verde, M5S, Sinistra Italiana, Basilicata Possibile e Psi, ovvero il campo largo monco dei centristi e quindi sosterrà il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese (Pd), candidato del centrosinistra entrato dai box per sostituire lo sfortunato Lacerenza. Dopo le taruffate dei giorni scorsi - condizionale d'obbligo con il centrosinistra lucano - il quadro del campo largo dovrebbe essere definito: sarà in versione bonsai e con Chiorazzo dentro. "Con senso di grande responsabilità, tutti insieme abbiamo deciso che non bisognava essere egoisti, ma che era necessario dare a tutti i lucani la possibilità di voltare pagina e di dare alla Basilicata un governo diverso da quello del centrodestra, che è stato il peggiore della storia", ha detto lo stesso Chiorazzo.
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