IL MATTINO
I nodi della politica
24.01.2024 - 19:04
Chi accusava il governatore lucano Vito Bardi di essere un podestà forestiero non aveva previsto la possibilità che, saltata la Sardegna, il Carroccio avrebbe tentato la carta Basilicata. La coalizione sembra pronta a mettersi nelle mani di una formazione politica estranea alla sua identità e e alla sua cultura, antagonista del Sud e di tutti i meridionali. L'attuale presidente veniva ancora accusato di essersi affidato alla cordata napoletana per colonizzare la pubblica amministrazione e per controllare i gangli del potere pubblico; con un esponente leghista alla guida della coalizione, e forse domani della Regione, come si paventa nelle ultime ore, si entrerebbe in una fase nuova ma ferale, quella del collaborazionismo dei quisling che dirigono un governo fantoccio negli interessi Padani contro quelli locali. Con l'adesione acritica dei giannizzeri all'autonomia differenziata se n'è avuta la prova provata. Se il centrodestra non è in grado di far emergere dalle sue viscere una personalità - anche mettendo in campo una figura femminile per rompere gli schemi, scegliendo una donna con la testa sulle spalle e le idee chiare - la individui nella società civile e superi le persistenti divisioni che fanno il gioco delle cricche extraterritoriali. Serve una figura di garanzia e terzietà, che potrà ricucire i fronti riottosi per il bene della comunità, rintuzzando le pretese del partito nordista. Alzerà inoltre il livello della contesa delle vicine elezioni. La Basilicata ha bisogno dei suoi cittadini più illustri, migliori ed equilibrati per ricostruire il suo futuro e per dare speranza alle prossime generazioni.
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