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Scuola, Sasso (Lega) fa chiarezza sulla riforma: "La riforma non prevede chiusure ma interviene sul calcolo dei dirigenti scolastici"

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In merito alla nuova rete delle scuole, riforma legata al Pnrr e concordata con l'Ue da Draghi, "Pd e M5s raccontano da giorni menzogne sul pericolo dello sgretolamento della scuola pubblica che a dir loro sarebbe causata dell'autonomia differenziata. Niente di piu' falso". Lo dichiara il deputato della Lega e capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione Rossano Sasso. La riforma "non prevede chiusure di plessi ma interviene sul calcolo del contingente di dirigenti scolastici e dirigenti amministrativi da assegnare a ogni regione. Grazie all'intervento del ministro Valditara, in sede di attuazione della riforma legata al Pnrr - spiega il deputato leghista - la flessibilita' delle regioni aumentera'. Esempio pratico: un Istituto con 500 alunni non potrebbe avere ne' un dirigente scolastico ne' un dirigente amministrativo mentre con la nuova norma una regione potrebbe assegnarglieli, a condizione che poi si vada in compensazione nel calcolo con altre autonomie scolastiche con piu' studenti iscritti, caso questo molto frequente. Non ci sara' alcuna chiusura di scuole, cambiera' solo la personalita' giuridica: si potra' infatti passare da una scuola autonoma, ma con un dirigente reggente, ad una sede distaccata di scuola autonoma ma con un dirigente titolare". "Per l'utenza - prosegue Sasso - non cambiera' assolutamente nulla e le regioni potranno bilanciare come vorranno, grazie ai correttivi voluti dal Ministro Valditara. Ecco perche' l'impugnazione della nuova rete scuole alla Corte Costituzionale da parte delle regioni a guida centrosinistra e' strumentale. In attesa di leggere i ricorsi e' utile soffermarsi sulle delibere, che nel caso della Regione Emilia-Romagna presentano, secondo quanto riportato da alcune riviste specializzate di settore, un quadro inquietante poiche' prevedono l'impugnazione del comma 561 della legge di bilancio, che assegna 150 milioni per l'anno 2023 alla valorizzazione del personale scolastico. Competenza questa statale e oggetto di contrattazione nazionale che l'Emilia-Romagna a guida PD vorrebbe cancellare. Chissa' cosa ne pensano dalle parti della Cgil", conclude.

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