Cerca

campagna vaccinale

L'account social della Regione Basilicata si affida all'oracolo di Burioni: Ok al mix vaccinale. Crisanti perplesso: «Non abbiamo dati»

La Regione Basilicata fa copia e incolla delle dichiarazioni di Burioni rilasciate nel salotto di Fabio Fazio. «Andate al centro vaccinale e prendete tranquillamente il vaccino che vi offrono». Crisanti, direttore del Dip. di medicina molecolare dell’università di Padova rilancia: «Non abbiamo dati, nessuno sa quale sia la combinazione migliore, nessuno ha fatto uno studio e facciamo riferimento a dati di Pfizer e Moderna, coerenti con una vaccinazione basata su due dosi di un unico vaccino»

L'account social della Regione Basilicata si affida all'oracolo di Burioni: Ok al mix vaccinale. Crisanti perplesso: «Non abbiamo dati»

«Come ha detto il Prof. Medical Facts di Roberto Burioni a Che tempo che fa, «Qualunque sia stato il vaccino usato nelle prime due dosi AstraZeneca, Pfizer, Moderna o Johnson & Johnson non cambia nulla: per fare la terza dose si può usare indifferentemente uno dei due vaccini ad mRNA a disposizione, Pfizer o Moderna. Pfizer si usa la dose intera, mentre Moderna si usa mezza dose. Quindi andate al centro vaccinale e prendete tranquillamente il vaccino che vi offrono: vanno bene entrambi», riporta il recente post social della Regione Basilicata. Ma il mix è davvero la scelta giusta? Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, invece, va nuovamente all’attacco sulla gestione della pandemia e della relativa campagna vaccinale e limitatamente al mix di vaccini denuncia una certa confusione nel corso della puntata del 14 dicembre de L’Aria che Tira, programma di La7 condotto da Myrta Merlino. «Non abbiamo dati, non sappiamo quale sia la protezione - le prime parole del professore sulla vaccinazione eterologa contro il coronavirus -. Un’informazione necessaria nel prossimo futuro riguarda la protezione per la popolazione. I dati li otteniamo dai trial delle case farmaceutiche, che si sono concentrate su singoli vaccini. Non ho dubbi che la vaccinazione eterologa protegga per un certo periodo, ma non abbiamo di fatto i dati per capire chi è più o meno protetto. Nessuno sa quale sia la combinazione migliore, perché nessuno ha fatto uno studio. Noi facciamo riferimento a dati di Pfizer e Moderna che sono coerenti con una vaccinazione basata su due dosi di un unico vaccino. Noi abbiamo creato diversi regimi di immunizzazione e diventa difficile quale sia l’effettivo livello di protezione e molte decisioni in futuro si baseranno sul livello di protezione della popolazione, non sul numero di vaccinati». Il professore ha ribadito concetti espressi anche in un’intervista al Fatto Quotidiano: «In Italia e in altri Paesi, non tutti, sono stati fatti quattro vaccini diversi come prima dose (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e J&J, ndr) e come seconda dose tre. Quattro per tre, dodici combinazioni possibili. Ora la terza viene fatta con Pfizer o con Moderna, quindi devi moltiplicare per due. Così in Italia esistono 24 protocolli di immunizzazione differenti, una confusione inestricabile che rende difficili gli studi su livello e durata della protezione». Ai posteri l'ardua sentenza.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione