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Il caso

Scoppia il caso Cus Potenza: un post contro il governatore Bardi dal profilo ufficiale innesca l'ordigno

Parole dure del delegato Unibas contro l'autore del post. Con la replica volano gli stracci

Scoppia il caso Cus Potenza: un post contro il governatore Bardi dal profilo ufficiale innesca l'ordigno

Il post sulla pagina Facebook del Cus

«Grazie alla recente ordinanza del presidente della regione Bardi che senza alcun motivo evidente proroga l'apertura delle palestre e delle piscine al 3 giugno... Ringraziamo il presidente per questo ennesimo smacco...». Se un cittadino comune avesse scritto queste parole sulla propria bacheca di Facebook al più si sarebbe innescato un dibattito. Ma quello è un post ufficiale del Centro universitario sportivo di Potenza: il Cus. Il primo a commentare è stato Marco Vona, delegato Cus dell'Unibas. La sua reprimenda è stata dura e ha introdotto diversi temi: «Vorrei sapere chi si è preso la libertà di scrivere un post del genere nei confronti della massima autorità regionale, considerando che il Cus Potenza è senza presidente dall'ottobre 2019 e commissariato dal dicembre 2019. L'espressione è ancor più grave in un momento delicato come questo, in tutto il mondo, sport compreso, è in profonda difficoltà ed una struttura di servizio pubblico come il Cus dovrebbe aver maggior riguardo per tali difficoltà». Qualcuno, probabilmente non autorizzato, stando all'intervento di Vona, «si è preso la libertà» di scrivere quelle parole contro il presidente della Regione. Il Cus è commissariato da dicembre 2019. E sarebbe interessante capire il perché. Le questioni devono essere serie, se il commissariamento va avanti da cinque mesi. Sul sito web del Cus, www.cuspotenza.it, non c'è un'area dedicata alla trasparenza. E quindi non è possibile recuperare le informazioni sui nomi che compongono il direttivo. Ma, soprattutto, non ci sono né statuto né bilanci. Chi ha scritto il post alla fine è uscito allo scoperto e, rispondendo a Vona, si è intestato il contenuto del post contro Bardi: «Ho scritto io, Tommaso Margiotta, tu chi sei il niente mischiato con il nessuno... Se vuoi sporgere querela a nome di Bardi lo puoi fare tranquillamente...». Si evocano carte bollate. Per il Tribunale il passo sembra breve.

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