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L’EMERGENZA IN BASILICATA

Forum Terzo Settore Basilicata: un tavolo istituzionale per un piano sul welfare territoriale di comunità

Supporto alle categorie deboli della popolazione, soprattutto in vista della fase due

Forum Terzo Settore Basilicata: un tavolo istituzionale per un piano sul welfare territoriale di comunità

Il Forum Terzo Settore Basilicata ha inoltrato al presidente della Regione Vito Bardi, agli assessori regionali alla sanità e alle attività produttive e al presidente dell’Anci Basilicata la richiesta di un tavolo istituzionale per la realizzazione di un piano sul welfare territoriale di comunità che sia, inoltre, di supporto alla gestione e al superamento dell’emergenza Covid-19. Il portavoce Giuseppe Salluce ha ribadito che l’emergenza in atto in questo momento non è soltanto di carattere sanitario ma anche sociale, riprendendo le affermazioni già pronunciate dalla portavoce nazionale Claudia Fiaschi.

«Non basta il buon funzionamento degli ospedali, occorre cogliere le indicazioni dell’Oms relative alle determinanti sociali economici e relazionali per promuovere il benessere delle comunità». Il Forum Terzo Settore è da sempre impegnato nella valorizzazione delle attività e delle esperienze che i cittadini autonomamente organizzati attuano sul territorio per migliorare la qualità della vita, delle comunità, i loro principi si fondano sull’equità, la giustizia sociale, la sussidiarietà e lo sviluppo sostenibile. Anche in questa fase di emergenza continua a fornire un prezioso sostegno domiciliare a varie categorie di persone in condizioni difficili, creando nuove soluzioni per sopperire alla chiusura dei centri diurni e per fronteggiare il rischio di isolamento per molte famiglie, sperimentando forme di co-progettazione con i servizi pubblici territoriali e con i Comuni, per offrire risposte alternative. Questa nuova fase sta sottolineando l’importanza dell’assistenza domiciliare come soluzione per molte problematiche di cui il Forum si occupa, un tema che oggi torna alla ribalta a causa delle misure restrittive e la difficoltà negli spostamenti, ma anche per la chiusura in via precauzionale dei centri che fornivano supporto e assistenza alle famiglie. Per il momento, la cooperazione sociale sta svolgendo un ruolo importante ma non rappresenta la soluzione: la fase due, infatti, potrebbe creare difficoltà ancora maggiori alle categorie fragili e alle loro famiglie, acuendo il senso di solitudine e lo stato di isolamento, senza dimenticare l’impossibilità di garantire loro i servizi essenziali.

 

 

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