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Verso le elezioni comunali

Potenza, nigeriano spacciava davanti al centro d'accoglienza. La Lega chiede più sicurezza

Guarente: «I cittadini devono riappropriarsi degli spazi pubblici conquistati da questi venditori di morte per bonificarli e riqualificarli al fine di sottrarli alla criminalità». D'Ottavio: « Questo tipo di criminalità si può limitare solo rimandando a casa chi viene in Italia per delinquere e, al tempo stesso, attivando seri programmi di prevenzione»

Potenza, nigeriano spacciava davanti al centro d'accoglienza. La Lega chiede più sicurezza

Guarente e D'Ottavio

Un giovane di 24 anni, di nazionalita' nigeriana, e' stato arrestato dalla Polizia, a POTENZA, con le accuse di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. L'arresto e' avvenuto quando il giovane ha ceduto della droga ad un'altra persona, nei pressi di un centro di accoglienza situato alla periferia del capoluogo. Gli agenti hanno visto un giovane avvicinarsi al nigeriano, dargli dei soldi e ricevere qualcosa in cambio. Sono intervenuti: il migrante aveva 30 euro, mentre l'acquirente e' fuggito abbandonando la droga (un grammo e mezzo di eroina). "Altro materiale stupefacente" e' stato trovato dalla Polizia nell'alloggio del giovane arrestato.

Mario Guarente, candidato sindaco di Potenza alla guida della coalizione di centrodestra: «Non è razzismo - tuona Guarente - dire che bisogna rimandare a casa chi viene in Italia
per spacciare. I cittadini devono riappropriarsi degli spazi pubblici conquistati da questi venditori di
morte per bonificarli e riqualificarli al fine di sottrarli alla criminalità. Un ringraziamento
particolare - rimarca Guarente - va alle nostre forze dell’ordine che stanno dimostrando di
conoscere il fenomeno e di aver messo in campo tutti gli strumenti per contrastarli. E’ necessario
però intervenire anche con azioni di prevenzione, per evitare che i nostri giovani cadano nella loro
trappola».

La dichiarazione di Stefania D'Ottavio, candidata con la Lega al consiglio comunale di Potenza: «L'evento, che non è il primo in città, impone una riflessione. La repressione non basta. Questo tipo di criminalità si può limitare solo rimandando a casa chi viene in Italia per delinquere e, al tempo stesso, attivando seri programmi di prevenzione. Un ringraziamento sentito va agli agenti delle forze dell'ordine che tutelano ogni giorno la nostra sicurezza. Ora ci auguriamo che non venga rimesso subito in libertà, a differenza di quanto è accaduto pochi giorni fa a Torino e a Padova. Per noi della Lega la soluzione, come ripete il Capitano Matteo Salvini, è sempre la stessa: «Gli spacciatori devono andare in galera e i clandestini vanno espulsi».

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