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10.11.2025 - 09:38
Massimo De Fino
De Fino ha chiarito che la procedura di riorganizzazione del servizio è avviata in attuazione della Delibera di Giunta Regionale n. 266 del 23 maggio 2025, che ha stabilito la pubblicazione e l’assegnazione delle località carenti per la continuità assistenziale e per la guardia medica. «La Basilicata – ha spiegato – è impegnata in un processo di modernizzazione del sistema sanitario, che ha come obiettivo quello di garantire assistenza di prossimità, maggiore integrazione tra i diversi livelli di cura e continuità del servizio, anche nelle aree più periferiche». Con il nuovo Accordo Integrativo Regionale sottoscritto lo scorso maggio, la Regione Basilicata ha introdotto una rivisitazione complessiva del modello di assistenza territoriale, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con le direttive ministeriali. La riforma prevede un ruolo unico di medicina generale, nel quale confluiscono sia i medici di medicina di base sia i medici della continuità assistenziale. «È una scelta – ha sottolineato De Fino – che risponde a un mutamento socio-demografico e organizzativo, e che consente di offrire ai cittadini un servizio più stabile, continuativo e qualificato, superando la vecchia distinzione rigida tra medico di famiglia e guardia medica». Il commissario ha spiegato che numerosi professionisti, di fronte alla nuova configurazione del servizio, hanno optato per il passaggio alla medicina generale a ciclo di scelta, rinunciando al ruolo tradizionale di continuità assistenziale. «Si tratta di una decisione pienamente legittima – ha chiarito – che rientra nelle possibilità previste dall’attuale normativa e che, se da un lato crea una temporanea carenza di medici di guardia, dall’altro favorisce la creazione di un sistema più efficiente e sostenibile, capace di assicurare una presa in carico globale del paziente, 24 ore su 24». Attualmente, l’Asp di Potenza conta 104 punti di continuità assistenziale, di cui 100 coperti. Le carenze residue – ha aggiunto De Fino – vengono gestite con turnazioni straordinarie, incarichi temporanei e collaborazioni con altre strutture sanitarie, in modo da non compromettere la qualità e la tempestività del servizio.
«In Basilicata – ha precisato – non esistono territori scoperti, ma situazioni puntuali di difficoltà organizzativa che stiamo affrontando con interventi mirati. È in corso anche un piano straordinario di reclutamento, che prevede la pubblicazione di nuove graduatorie per la copertura dei turni vacanti». Il commissario ha inoltre ricordato che l’Asp Basilicata ha già avviato un programma di innovazione tecnologica a supporto della medicina territoriale: telemedicina, assistenza domiciliare integrata e servizi digitali per la prenotazione e la gestione dei pazienti cronici. «Oggi circa il 10% dei nostri assistiti riceve assistenza domiciliare, e stiamo investendo per estendere questa percentuale. È un passo decisivo per portare la sanità a casa del cittadino e alleggerire la pressione sugli ospedali», ha evidenziato De Fino. La Basilicata è tra le prime regioni del Mezzogiorno ad aver recepito il nuovo modello nazionale di Assistenza Primaria di Comunità, che punta sulla collaborazione tra medici, infermieri, farmacisti e operatori socio-sanitari. De Fino ha annunciato che l’Asp potenzierà le Case della Comunità, nodi fondamentali del sistema, e le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), già previste nel DDG 898 del 27 ottobre 2025, che regolamenta il funzionamento delle reti di medicina generale. «Non si tratta solo di una riorganizzazione amministrativa – ha rimarcato il commissario – ma di una rivoluzione culturale nella gestione della sanità pubblica. La continuità assistenziale non è più un servizio isolato, ma parte integrante di un sistema unico e interconnesso, orientato alla presa in carico globale della persona. È questo il senso del nuovo ruolo del medico di famiglia, che non si limita alla prescrizione o alla visita, ma diventa il riferimento costante della salute dei cittadini». De Fino ha voluto infine rassicurare la popolazione sulla piena operatività dei presidi di continuità assistenziale e sull’impegno costante dell’Asp per garantire assistenza anche nelle aree più disagiate. «Comprendiamo le preoccupazioni di alcuni territori – ha detto – ma è importante chiarire che nessun cittadino resterà senza copertura sanitaria. Le sedi attive continueranno a operare, con il supporto della centrale operativa unica, del numero verde 116117 e dei nuovi servizi di teleconsulto e teleassistenza». Il commissario ha ribadito che l’Asp Basilicata continuerà a lavorare in stretta collaborazione con la Regione e con il Ministero della Salute per consolidare un modello di sanità moderna, efficiente e sostenibile: «L’obiettivo – ha concluso De Fino – è quello di costruire una sanità territoriale di prossimità, in cui ogni cittadino possa contare su un medico di riferimento, su servizi accessibili e su un’assistenza di qualità. È un percorso complesso, ma indispensabile per dare al nostro sistema sanitario pubblico una prospettiva solida e al passo con i tempi».
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