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03.11.2025 - 18:32
									Gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (al netto degli studenti), denunciati all’Inail entro il mese di settembre 2025 sono stati 71.594, in aumento del 2,4% rispetto ai 69.900 del 2024, del 7,7% rispetto al 2023, del 13,2% sul 2022, del 35,8% sul 2021, del 62,7% sul 2020 e dell’1,3% rispetto al 2019. L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 17,0% del 2019 al 18,7% del 2025. Lo comunica l'Inail nel suo aggiornamento di settembre relativo a denunce di infortuni e malattie professionali.A settembre di quest’anno il numero delle denunce di infortuni in itinere ha segnato un +2,6% nella gestione Industria e servizi (dai 62.917 casi del 2024 ai 64.535 del 2025), un +8,6% in Agricoltura (da 1.185 a 1.287) e un -0,4% nel Conto Stato (da 5.798 a 5.772).L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce al Sud (+5,0%), nelle Isole (+4,3%), nel Nord-Est (+3,4%), nel Nord-Ovest (+2,0%) e al Centro (+0,03%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali dei casi si segnalano la provincia autonoma di Bolzano (+18,4%), la Sardegna (+13,7%), la Campania (+13,5%) e l’Emilia Romagna (+8,3%), mentre i decrementi più rilevanti si registrano in Umbria (-17,5%), Basilicata (-6,4%), Molise (-4,6%) e Liguria (-3,1%).
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