IL MATTINO
ultime notizie
28.10.2025 - 11:47
La Basilicata è una terra in cui il futuro digitale sembra prendere forma, ma senza ancora trovare radici solide. È la fotografia, contraddittoria e rivelatrice, che emerge dall’incrocio tra una ricerca dell’Ufficio Studi di Confartigianato su lavoro e intelligenza artificiale e i dati diffusi dal Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio. Negli ultimi dieci anni la regione ha perso in media 150 imprese under 35 l’anno, per un totale di 1.500 attività in meno. Un calo del 21%, che ha portato le aziende guidate da giovani lucani da poco più di 6.500 a 5.000. Un dato preoccupante, anche se meno grave rispetto a quello registrato nel resto del Mezzogiorno: il Molise e l’Abruzzo perdono oltre il 35%, la Calabria il 34,4%, la Sicilia il 32,9% e la Puglia il 28,6%. Eppure, nello stesso arco di tempo, la Basilicata si è conquistata un primato inaspettato: è la prima regione d’Italia per nuovi assunti con competenze digitali avanzate, pari al 15,1% del totale. Una percentuale superiore non solo alla media del Mezzogiorno (13,8%), ma anche a quella del Nord-Ovest (12,8%). Dietro la Basilicata si collocano Sicilia (14,7%) e Campania (14,4%), a conferma di un Sud che, almeno sul fronte dell’innovazione tecnologica, mostra segnali di vitalità. Secondo gli analisti, questo risultato è anche frutto delle politiche pubbliche mirate a sviluppare le competenze digitali dei giovani, come il progetto “Basilicata Academy”, finanziato con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e inserito nel Programma Gol – Garanzia Occupabilità Lavoratori. Iniziative che stanno rafforzando la formazione tecnica e informatica dei neolaureati e dei disoccupati, aprendo la strada a occupazioni qualificate e meglio retribuite. Resta, però, il nodo più difficile da sciogliere: trattenere il talento. Se la Basilicata forma figure digitali altamente richieste dal mercato, queste spesso finiscono per cercare opportunità altrove, in ecosistemi più dinamici e attrattivi per le startup e l’innovazione. Manca ancora un tessuto economico in grado di trasformare competenze in impresa, idee in sviluppo locale, entusiasmo in continuità produttiva. La regione del digitale che cresce ma dell’imprenditoria giovanile che arretra, insomma, racconta una contraddizione tipicamente italiana: si investe in capitale umano, ma non abbastanza in contesti che lo valorizzino. Finché il “lavoro qualificato” resterà un treno in partenza, e non una destinazione possibile, la Basilicata continuerà a brillare nei numeri della formazione — ma a spegnersi in quelli dell’impresa.
edizione digitale
Il Mattino di foggia