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24.06.2025 - 16:27
Una città “tranquilla”, certo. Fino a quando non ti ritrovi senza auto e con una certezza nuova: non sei il primo e purtroppo non sarai l’ultimo. A denunciare quanto accaduto è una cittadina di Potenza, che ha raccontato la sua esperienza su Facebook con un post amaro, lucido, civile. Niente toni gridati, solo la cronaca nuda di una città che scopre giorno dopo giorno la sua vulnerabilità. È la notte tra il 22 e il 23 maggio. L’auto, una Panda, viene parcheggiata in via Mazzini, all’altezza del Polisan. Una zona frequentata, centralissima. L’indomani, l’amara scoperta: l’auto non c’è più. Non è stata rimossa. È stata rubata. Parte la denuncia e l’iter con l’assicurazione. Poi la doccia fredda: dalla Questura di Foggia arriva la notizia che la macchina è stata ritrovata a pezzi. Non danneggiata: distrutta, cannibalizzata, resa irriconoscibile. E la beffa? L’assicurazione, che pure copre furto e incendio, non paga nulla se l’auto viene ritrovata così. Trovarla, paradossalmente, è la peggior notizia. Non è un caso isolato. La stessa cittadina racconta che solo pochi giorni dopo, nella stessa via Mazzini, spariscono altre auto. Un altro quartiere “tranquillo” che scopre di non esserlo più. E allora la domanda è inevitabile: dove sono i controlli? Dove sono le telecamere? Dov’è la prevenzione? Dove sono Prefettura e Questura? Dove e come viene fatto il controllo del territorio? Con quali uomini, con quali mezzi, secondo quale metodo? La sicurezza non è un’opinione, è un diritto. A Potenza, in via Mazzini, alcuni cittadini hanno perso un’auto, ma anche un pezzo della loro fiducia.
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