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D’onofrio Gate: la politica potentina che cerca il copione ma perde la trama

D’onofrio Gate: la politica potentina che cerca il copione ma perde la trama

È ufficiale, a Potenza la politica può fare da sfondo alla trama di una soap opera per i palinsesti di Rai 3: benvenuti a Un Posto al Sole in salsa lucana, anzi un Posto da Sotto Zero dove i protagonisti, con un look da ragazzi della porta accanto, sono impegnati in una serie di episodi tragicomici. Dopo la rivoluzione di cartapesta griffata Michele Napoli, che ha fatto parlare più per il teatrino messo in scena in Regione che per qualche risultato concreto, ora è il momento del D'onofrio Gate. Il protagonista indiscusso è un pezzo pregiato della vecchissima politica, l’assessore Falotico, che insieme al sindaco Telesca, ha deciso di trascinare il governo della città capoluogo nell’imbarazzo collettivo. Il cortometraggio - che al Giffoni Film Festival potrebbe tranquillamente essere inserito nella categoria "Commedia involontaria" - sorvolando sulla gaffe dialettale del sindaco, come se alludesse al nome di qualche pizza da asporto - lontano dall’essere un atto di trasparenza o di scuse sincere, è sembrato più una beffa che un tentativo di chiarimento. Un pasticcio mal confezionato che, anziché calmare le acque, ha scatenato una valanga di critiche ed anche i nostalgici hanno fatto capolino: “Questi sono meglio di Guarente?”. E così, tra buche, rifiuti e quartieri al buio, le promesse di cambiamento sono ferme al palo, mentre la città sembra peggiorare con il passare dei mesi.

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