Un deserto chiamato Stellantis: la produzione passata da 99.000 vetture a 56.000 e il personale sfalciato

La crisi che sta colpendo il comparto automotive italiano, e in particolare lo stabilimento Stellantis di Melfi, riflette le grandi sfide di un settore in transizione verso la mobilità sostenibile. Il polo di Melfi, stabilimento strategico per l’intero Mezzogiorno, si trova in una fase di incertezza, aggravata dalle politiche europee sulla transizione ecologica e dalla mancanza di investimenti adeguati per un passaggio competitivo all’elettrico. L’assenza di dialogo costruttivo tra Stellantis, i sindacati e il Governo italiano sta acuendo il senso di incertezza, tanto che i sindacati hanno organizzato scioperi e mobilitazioni per ottenere una risposta concreta sul futuro della filiera industriale e occupazionale. Vincenzo Tortorelli, segretario generale Uil Basilicata, ci offre una visione dettagliata delle problematiche e delle prospettive per il settore dell’automotive e per l’intera Basilicata. La trovate sull'edizione sfogliabile del Mattino di Puglia e Basilicata oggi sulla nostra edicola digitale: https://edicola.ilmattinoquotidiano.it/mattino/newsstand