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L'inchiesta

Scanzano, l'inchino della Madonna per gli Scarcia: il sindaco Cariello nei guai. Lui: «Controllate se non ci sia la mano dei miei detrattori»

Scanzano, l'inchino della Madonna per gli Scarcia: il sindaco Cariello nei guai. Lui: «Controllate se non ci sia la mano dei miei detrattori»

Dalle carte dell'inchiesta denominata "Mare Nostro", che ha portato al fermo di 21 persone accusate di essere affiliate al clan Scarcia-Scarci, emerge un nome: Pasquale Cariello, attuale sindaco di Scanzano Jonico (Matera) ed ex consigliere regionale. L’accusa che lo coinvolge riguarda una delle pratiche più subdole e simboliche della commistione tra politica, religione e criminalità organizzata: il turbamento di una processione, in questo caso quella della "Madonna del Mare con le barche", durante la quale la statua sacra sarebbe stata portata a compiere il classico "inchino" dinanzi a uno stabilimento balneare un tempo nelle mani del clan. L'operazione, coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA), con il supporto della Squadra Mobile della Questura di Taranto, dei Carabinieri del ROS e della Guardia di Finanza, ha messo in luce un sistema di potere che sembra aver intrecciato interessi criminali con la gestione delle manifestazioni pubbliche e religiose. Al centro della vicenda, un rituale che per la popolazione locale rappresenta un momento di profonda devozione, ma che, secondo gli inquirenti, è stato trasformato in uno strumento di potere per la famiglia Scarcia-Scarci. Secondo le accuse, Cariello avrebbe approfittato del suo ruolo istituzionale per agevolare il clan mafioso, consentendo che il simbolico "inchino" della Madonna, un atto tradizionalmente riservato a luoghi di particolare rilevanza religiosa o sociale, fosse eseguito proprio davanti a una proprietà un tempo della criminalità organizzata. Questo gesto, che agli occhi dei fedeli potrebbe sembrare un atto di devozione, è in realtà una forma di legittimazione del potere mafioso, un segnale che il clan continua a esercitare il controllo sul territorio anche attraverso la manipolazione di eventi pubblici e religiosi. Cariello ha espresso «massima fiducia nell'operato della magistratura e delle forze di polizia», e ha sottolineato di «aver sempre combattuto i fenomeni malavitosi, così come continuerà sempre a fare per la tutela della cittadina che amministra, insieme ad uomini e donne di grande moralità. Nel contempo verificherà, in merito all'indagine a suo carico se le forze di polizia siano state indotte in errore da soggetti politicamente e personalmente contrari alla maggioranza che amministra il Comune».

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