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salute e prevenzione

Facciamo luce sul melanoma: presentato un documento con 10 richieste alle istituzioni

Il melanoma rappresenta uno dei tumori più comuni tra i giovani adulti con meno di 30 anni. In Italia è il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni in entrambi i sessi e nel 2023 sono state stimate circa 12.700 nuove diagnosi, di cui 7.000 tra gli uomini e 5.700 tra le donne. È opportuno ricordare che il melanoma cutaneo rappresenta solo una piccola percentuale (circa il 5 per cento) di tutti i tumori che colpiscono la pelle ma è certamente il più aggressivo

Facciamo luce sul melanoma: presentato un documento con 10 richieste alle istituzioni

Dal punto di vista clinico, si distinguono 4 tipi di melanoma cutaneo: melanoma a diffusione superficiale (il più comune, rappresenta circa il 70 per cento di tutti i melanomi cutanei), lentigo maligna melanoma, melanoma lentigginoso acrale e melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta circa il 10-15 per cento dei melanomi cutanei). A differenza dei primi 3 tipi, che hanno inizialmente una crescita superficiale, il melanoma nodulare invade il tessuto in profondità sin dalle sue prime fasi. La diagnosi precoce del melanoma cutaneo non dipende solo dal medico: un auto-esame periodico della pelle permette in molti casi di identificare cambiamenti dei nei e di rivolgersi per tempo al dermatologo. Lo specialista effettua, in primo luogo, una visita completa nella quale valuta la storia familiare e la presenza di segni e sintomi tipici del melanoma cutaneo. L’esame visivo della pelle è reso più accurato grazie all’uso dell’epiluminescenza, una speciale tecnica di ingrandimento e illuminazione della pelle. La diagnosi certa di melanoma cutaneo richiede, però, una biopsia, in cui la lesione sospetta viene prelevata e poi analizzata al microscopio. Inoltre, grazie a specifiche analisi sul campione di tessuto, è possibile identificare la presenza di mutazioni molecolari tipiche di alcune forme di melanoma cutaneo utili a definire prognosi e trattamento. Esami di diagnostica per immagini come radiografia del torace, TAC, PET e risonanza magnetica sono utili a stabilire se e dove la malattia si è estesa.

Campagne di prevenzione, screening, cure uguali per tutti da Nord a Sud, centri specializzati. Sono alcune delle 10 richieste dei pazienti affetti da melanoma alle istituzioni, presentate a Roma durante l'evento conclusivo del progetto 'Sunrise: facciamo luce sul melanoma', promosso - con l'obiettivo di migliorare prevenzione e informazione - da Imi (Intergruppo melanoma italiano) con il supporto di Pierre Fabre Pharma e il coinvolgimento di 8 associazioni rappresentative dei pazienti con melanoma sull'intero territorio italiano: Associazione italiana lotta al melanoma 'Amici di Gabriella Pomposelli', Ailmag; A.i.Ma.Me; Associazione melanoma Day; Apaim; Carolina Zani melanoma Foundation; Comitato Emme Rouge Onlus; Insieme con il sole dentro; Melanoma Italia Onlus. Nel corso dell'incontro, oltre a fare il quadro della patologia e definire gli obiettivi da raggiungere, è stato proposto alle istituzioni del settore il decalogo dei desiderata delle associazioni dei pazienti. Queste le 10 richieste: 1) Campagne di prevenzione sul melanoma come realizzato nelle azioni contro il tabagismo, per radicare nella popolazione la cultura della corretta esposizione al sole; 2) Istituzionalizzazione degli inviti a sottoporsi a visite dermatologiche periodiche per le persone con diagnosi di melanoma nella loro storia clinica; 3) Omogeneità della qualità e della tempistica delle prestazioni su tutto il territorio nazionale, accorciando il gap assistenziale tra le diverse Regioni italiane; 4) Individuazione di nuovi centri specializzati per il melanoma e messa in rete tra centri hub e spoke. Ancora: 5) Presenza di équipe multidisciplinari nei centri deputati al trattamento dei pazienti con melanoma incluso il supporto psicologico; 6) Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali snelli e veloci per poter dare risposte rapide alle persone con sospetta diagnosi di melanoma; 7) Incentivazione di una formazione ad hoc sul melanoma nei percorsi di studio universitari, con particolare attenzione ai medici di medicina generale; necessità di fornire una formazione adeguata anche ai caregiver; 8) Esenzione o detrazione fiscale per l'acquisto di creme solari da parte delle persone con diagnosi di melanoma nella loro storia clinica; 9) Restrizioni sull'uso dei lettini abbronzanti etichettandoli come cancerogeni al pari delle sigarette e obbligando i centri solari alla richiesta del consenso informato; 10) Prevedere, nei tavoli istituzionali e nel momento di disegnare uno studio clinico, la presenza di associazioni pazienti e/o paziente esperto.

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