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La commemorazione

I Carabinieri ricordano a Rocchetta Michele Castellano, ucciso 80 anni fa a Malga Bala con altri 11 militari dai partigiani slavi

Tra i 12 carabinieri vittime dell'eccidio di Malga Bala, il 25 marzo 1944, nel territorio del comune di Plezzo (dal 1947 in territorio prima yugoslavo e ora sloveno) c'era anche il carabiniere ausiliario Michele Castellano, di Rocchetta Sant'Antonio

In occasione dell'80esimo anniversario della strage, Castellano è stato commemorato presso il cimitero di Rocchetta con una solenne cerimonia. I 12 carabinieri appartenevano alla Guardia Nazionale Repubblicana provenienti dall'Arma dei Carabinieri  e aderenti alla Repubblica Sociale Italiana, a protezione della centrale idroelettrica a valle di Bretto di Sotto. La strage è ritenuta crimine premeditato di guerra commesso dai partigiani slavi.

Tra i 12 carabinieri vittime dell'eccidio di Malga Bala, il 25 marzo 1944, nel territorio del comune di Plezzo (dal 1947 in territorio prima yugoslavo e ora sloveno) c'era anche il carabiniere ausiliario Michele Castellano, di Rocchetta Sant'Antonio, decorato con Medaglia d'oro al merito civile il 27 marzo del 2009 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la seguente motivazione: Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, in servizio presso il posto fisso di Bretto Inferiore, unitamente ad altri commilitoni, veniva catturato da truppe irregolari di partigiani slavi, che, a tappe forzate, lo conducevano sull’altopiano di Malga Bala. Imprigionato all’interno di un casolare, subiva disumane torture che sopportava con stoica dignità di soldato, fino a quando, dopo aver patito atroci sofferenze, veniva barbaramente trucidato. Preclaro esempio di amor patrio, di senso dell’onore e del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”

In occasione dell'80esimo anniversario della strage, Castellano è stato commemorato presso il cimitero di Rocchetta con una cerimonia a cui hanno preso parte  il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Foggia, Col. Michele Miulli, il Comandante della Compagnia di Cerignola e della locale Stazione Carabinieri, il Sindaco Pompeo Circiello, il  Vicario Parrocchiale don Vincent Onyango, Stella Mastropietro, nipote dell'eroico militare, rappresentanti dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Cerignola, dell’Associazione Combattenti e Reduci di Guerra, dell'Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e alunni della Scuola Giovanni Paolo II.

Dopo la deposizione di un mazzo di fiori sulla tomba dove, dal 23 aprile 2003, riposano i resti dell’eroico militare, gli alunni della Scuola Media Giovanni Paolo II hanno recitato le poesie “La libertà” di Rita Sabatini e “Verrà un giorno” di Jeorge Carrera Andrade, corredate da loro considerazioni. Al termine hanno preso la parola il Sindaco e il Comandante Provinciale dei Carabinieri, che hanno ricordato come il sacrificio del carabiniere Castellano costituisca una tangibile testimonianza, da trasmettere alle future generazioni, di amor patrio e di senso dell’onore e del dovere.

I 12 carabinieri appartenevano alla Guardia Nazionale Repubblicana provenienti dall'Arma dei Carabinieri  e aderenti alla Repubblica Sociale Italiana, a protezione della centrale idroelettrica a valle di Bretto di Sotto. La strage è ritenuta crimine premeditato di guerra commesso dai partigiani slavi.

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