IL MATTINO
L'evento
08.12.2018 - 12:28
«La donazione degli organi resta il più misterioso e affascinante metodo per tornare a nascere. Sono davvero pochi i romanzi che se ne sono occupati senza scadere nella banalità, quello di Davide Grittani lo fa addirittura con una discreta dose di cinismo», ha scritto Dacia Maraini
Battesimo capitolino per "La rampicante", il nuovo romanzo del giornalista e scrittore foggiano Davide Grittani, presentato da Furio Colombo a "Più libri più liberi", la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria che si svolge a Roma dal 5 al 9 dicembre. Dal 2017, la manifestazione si tiene presso il nuovo centro congressi della capitale, La Nuvola, progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas. Più libri è l’unica fiera al mondo dedicata esclusivamente all’editoria indipendente dove ogni anno circa 500 editori, provenienti da tutta Italia, presentano al pubblico le novità ed il proprio catalogo.
IL ROMANZO
«È una storia assurda, davvero pazzesca ma in parte realmente accaduta, agli inizi degli anni Novanta. Una tragedia, assai crudele ma anche molto poetica. Il romanzo parla delle donazioni degli organi, il tema principale è il valore della vita (che sembra non interessare più a nessuno!), della nostra storia che attraverso un trapianto potrebbe traslocare all'interno di un'altra storia, di un'altra identità. Alla fine del libro, in calce ai ringraziamenti, la dedica del romanzo - distribuito dallo scorso 8 novembre in tutta Italia, già 40 le presentazioni prenotate - a Giancarlo Ravidà», spiega l'autore.
Giancarlo Ravidà è il ragazzo Foggiano (solo 19 anni) investito e ucciso a Prato il 3 gennaio 2015: la famiglia di Giancarlo acconsentì alla donazione di nove organi, che hanno salvato altrettante vite. Perché questa dedica? Perché questi ringraziamenti nel romanzo "La rampicante"di Davide Grittani (LiberAria Editrice, Bari 2018; Pagg. 240; prezzo 16,50 euro)? Perché il romanzo intreccia la sua trama proprio intorno alla donazione degli organi, intorno al tema del dono e di ciò che un uomo è riuscito a meritarsi nel corso della vita. Ma nessuna declinazione sdolcinata, nessuna melassa di buoni sentimenti. Chi l'ha letto, al contrario, assicura che si tratti di una "storiaccia" crudele, spietata, assurda e davvero molto forte: una storia che si consuma nelle Marche tra 2001 e 2016 - alle porte e subito dopo l'ultimo terribile terremoto - e che racconta della coraggiosa epopea di un ragazzo che si interroga sui doni (che gli sono accanto e non sa riconoscere) e su quelli che avrebbe voluto (senza tuttavia vederseli recapitare). Fino a quando nella sua vita fa irruzione il più nobile dei doni, quella della vita, espresso sotto forma di trapianto degli organi. Una trama, una storia, ma soprattutto una scrittura che hanno già ricevuti i complimenti di scrittori e giornalisti come Furio Colombo, Roberto Pazzi, Paola Cereda, Andrea Purgatori, Giulia Ciarapica, Wanda Marasco e Dacia Maraini. Quest'ultima, commentando "La rampicante", ha scritto: «La donazione degli organi resta il più misterioso e affascinante metodo per tornare a nascere. Sono davvero pochi i romanzi che se ne sono occupati senza scadere nella banalità, quello di Davide Grittani lo fa addirittura con una discreta dose di cinismo. Nelle mani del lettore, alla fine del libro, resta l’interrogativo che forse sta alla base di tutte le coscienze: ci siamo meritati tutto ciò che abbiamo avuto?»
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