IL MATTINO
Attivismo animalista
30.12.2017 - 11:01
Molti i passanti che si sono fermati a cercare di capire di più con l'aiuto degli attivisti giunti in Capitanata da diverse zone della Puglia e da fuori Italia.
Indossavano maschere con il volto di "V", il personaggio di Alan Moore e David Lloyd protagonista del fumetto "V per vendetta" e del suo adattamento cinematografico. Reggevano con le mani cartelli con la scritta "Verità" e computer che trasmettevano video sulla condizione degli animali negli allevamenti. In piedi, disposti a formare un quadrato, quello che chiamano "The Cube of Truth", cubo della verità. Obiettivo: incuriosire la gente, farla riflettere, comunicare la sofferenza di queste creature. Sono gli attivisti di "Anonymous for the voiceless," il movimento per i diritti animali specializzato in attivismo di strada. Nato nel 2016 in Australia e sbarcato in Italia a Marzo di questo 2017 ormai prossimo alla conclusione, "Anonymous for the voiceless", combatte - lo dice il nome stesso - per chi non ha voce, per mostrare gli orrori di macelli e industria della carne, del latte e delle uova. Dalla sua comparsa ha fatto quasi duemila manifestazioni in quasi 400 città in tutto il mondo, in pieno stile Anonymous.
Mentre alcuni mostravano i video, altri attivisti si fermavano a dare spiegazioni, a interagire con le persone. Molti passanti si sono fermati a chiedere informazioni, molti si sono mostrati coinvolti e interessati. Tanti gli sguardi, dati anche di sfuggita, che hanno tradito un coinvolgimento emotivo di fronte a quelle scene di sofferenza e morte. Di certo non si poteva restare indifferenti davanti alla scoperta di ciò che si cela nella produzione di carne e derivati animali. Il dato più eclatante non è stato tanto il rifiuto della riflessione, che pure da parte di qualcuno c'è stato, ma il fatto che molti ancora ignorano quali siano i reali metodi seguiti in allevamenti e macelli nonostante sia ormai argomento di pubblico dibattito; segno che il gap informativo al riguardo è ancora molto grande. Si è parlato della schiavitù degli animali, dei cruenti metodi di uccisione, ma anche di spreco, di salute e di alimentazione vegan, unica scelta che davvero può far la differenza per porre fine al perpetrarsi di questo enorme male dell'umanità che è il provocare dolore a creature che hanno sensazioni, intelligenza e sentimenti. Ma che cos'è Anonymous? Si tratta di una forma di attivismo in cui comunità o individui si coordinano per svolgere azioni comuni al fine di informare o perseguire altro tipo di obiettivi, in forma, appunto, anonima in quanto ciò che conta è il fine da raggiungere e non l'attivista o il gruppo di attivisti in sé.
Circa una ventina di persone hanno preso parte attivamente alla manifestazione del 29 dicembre, giunte da Foggia ma anche dalla provincia e dall'estero al seguito del gruppo promotore, proveniente invece da Bari e molto attivo in tutta la regione. Di certo una bella novità per il capoluogo dauno, che si è unito idealmente a tante altre città del pianeta. E chissà che l'anonima ma necessaria rivoluzione che dal cuore passa per il piatto e abbraccia il mondo intero non sia appena cominciata per molti di quelli che sono passati lungo l'isola pedonale in una fredda sera di fine anno.
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