Cerca

L'incontro il 18 marzo, si replica il 30 aprile

Gli "spaesamenti" di Sara e le "ribellioni" di Roberto in una bella mostra al Circolo Daunia

Un confronto artistico interessante tra lo "scomodo" Cagiano, foggiano di nascita, e la "evanescente" Lori, modenese, tenuto a battesimo da Raffaella Allamprese, Angelo De Luca e Alfonso Palomba

Da studente del "Perugini" all'Accademia di Belle Arti di Roma, il cammino artistico scomodo e ribelle di Roberto Cagiano incrocia Guttuso e De Chirico e raccoglie premi e riconoscimenti, come la selezione alla Biennale di Venezia del 2012. 

«Non mancava di presentare opere provocatorie, spigolose, di forte tensione sociale, spesso di denuncia, con segno ed un impasto materico non stereotipati, sfuggenti a ogni mimetismo culturale e a ogni definizione e perciò autentici», ha detto di lui il critico Gaetano Cristino. Sara Lori assurge alle benemerenze artistiche da autoditatta, passando per la “scuola Superiore d’arte” annessa al Castello Sforzesco di Milano. «Le sue opere, producono sorprendenti spaesamenti. La prima impressione è quella di trovarsi di fronte a dipinti che non hanno niente a che vedere con la realtà naturale ma solo con le emozioni dell’artista, espresse con linee e colori della forte carica gestuale. Una realtà “astratta”, quindi una realtà “altra che parte dall’interno dell’artista per proiettarsi sulla tela a rappresentare sentimenti e stati d’animo», dice di lei sempre Cristino. E Raffaella Allamprese per le sue opere sottolinea: «La superficie della tela diventa un campo aperto per nuove sperimentazioni, che rompono i codici visivi ordinari per rivelare situazioni inedite e dinamiche. Il colore genera filamenti che si avvolgono a vortice dando vita ad un movimento visivamente ed emotivamente intenso»

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione