IL MATTINO
Il libro
22.09.2024 - 10:33
Cerignola ha attraversato periodi di oblio ma anche di splendore urbanistico, civico e economico che non possono essere superficialmente archiviati o consegnati ai soli appassionati lettori e studiosi di storia locale.
Domenico Carbone torna a far lavorare la sua penna attraverso una nuova introspettiva sulla sua amata città della Valle dell’Ofanto, Cerignola. Carbone vuole, ancora una volta, consegnare alla comunità pugliese e non solo, una lettura delle cronache che hanno caratterizzato i processi storici della città. Una continua ricerca di dettagli alimentata dall’onestà intellettuale e dal senso di appartenenza e rispetto verso le radici. La trama storiografica de “L’altra Cerignola” è diversa da quella consueta, nel senso che non è strettamente vincolata al criterio cronologico e che si allontana anche dal principio, imperniato intorno a persone e personaggi, che non ha mai consentito analisi di più vasto respiro. La storia di Cerignola viene raccontata, insomma, al modo in cui la più avanzata tecnologia sviluppa le immagini in 3D, laddove, nel nostro caso, la lunghezza corrisponde alla lunga durata necessaria per l’interpretazione della storia, la larghezza all’estensione delle ricerche a saperi interdisciplinari e la profondità alla pregnanza e alla significatività dei fatti del passato.
Se tanto attiene al metodo, nel merito la narrazione della storia della città di Cerignola è riportata per aree d’indagine, dette dimensioni, distinte ma non separate, similmente a vasi comunicanti ripieni dello stesso liquido. L’auspicio è nel tentativo di poter osservare in modo sinottico, prospettico l’incidenza delle strutture - materiali e immateriali – delle singole dimensioni (territoriale, religiosa, culturale, civile, sociale e economica) nel corso della lunga storia della città. E’ nel ritmo lento e profondo del tempo che si coglie, infatti, il processo storico, dato che nell’andamento medio c’è congiuntura, nel ritmo rapido e affannoso c’è la cronaca, non la storia.
Non può sottacersi, infine, la ragione fondamentale alla base di questo scritto, che consiste in un atto dovuto ai concittadini e alla verità storica. Nel corso della sua lunga esistenza, Cerignola ha attraversato periodi di oblio ma anche di splendore urbanistico, civico e economico che non possono essere superficialmente archiviati o consegnati ai soli appassionati lettori e studiosi di storia locale.
L’altra Cerignola vuole essere una risposta storica alla pressione che alcuni fatti di cronaca esercitano sul tempo presente, che, trovando eco nella cronaca e nella superficialità dei commenti, arrecano grave danno all’immagine della città di Cerignola. Sembra di sentire gride manzoniane in salsa moderna, con il probabile esito di procurare il contrario del risultato sperato: giudizi sommari di cronaca, comunque, ignari di quant’altra storia è rivestita questa città. Domenico Carbone con questa nuova opera diventa, di fatto, testimone e custode di un patrimonio culturale di cui l’intera comunità e gli studiosi, necessitano per costruire una bibliografia empirica. In una provincia assetata d’acqua e di una nuova rilevanza sofistica, è bene che gli attori politici riconoscano in autori come Carbone la caratura educativa per creare una rete di intellettuali che non potrebbe che far bene all’intera Capitanata e al futuro delle sue generazioni.
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