IL MATTINO
Il musical
07.05.2023 - 19:07
Il burattino celebre in tutto il mondo ovviamente ha conquistato Potenza: i primi due giorni di "Pinocchio, il musical" della compagnia InCanto con regia di Tonino Centola, ha riempito con un doppio sold out il cineteatro don Bosco e si misura oggi con il suo terzo record d'incassi. La versione potentina, su licenza di compagnia della Rancia (uno spettacolo di Saverio Marconi con musiche di Dodi Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti, liriche di Stefano d’Orazio e Valerio Negrini, testo di Pierluigi Ronchetti e Saverio Marconi, la regia originale è di Saverio Marcon), risulta anche più legata alla scrittura di Collodi. Lunghi mesi di preparazione per la compagnia InCanto presieduta da Marialucia Nolè, che in scena veste i panni di Angela (spasimante di Geppetto). La storia è tutta concentrata sul rapporto padre-figlio (che diventa speciale), incastonata in un contesto da anni '50 e con costumi di pregio ideati dalla stilista dello slow fashion Giovanna Quaratino e realizzati dalle sapienti mani della sarta Rosanna Salbini (Giovanna Arleo ha invece curato il makeup, mentre le acconciture sono di Paolo Lacapra e Romina Proietto). Davanti a spettacolari proiezioni che a momenti mostrano effetti di natura quasi tridimensionale il cast e il corpo di ballo (della scuola di danza Metamorfosi, diretta da Michela Consolo) hanno tenuto il pubblico con gli occhi incollati sulla scena, mentre si alternavano gli ingressi e le uscite delle realizzazioni scenografiche curate da Giovambattista Messina e Luca Cioffi. I cambi di scena frequenti rendono lo spettacolo molto veloce e aiutano il pubblico a immergersi nella musica (Christian Lapolla ha realizzato le basi musicali, con cori originali registrati da InCanto, audio e luci di Raffaele Perillo), nelle canzoni (alcune molto toccanti), nelle coreografie (introdotte da Elena Apostolico). Il pezzo di legno col quale Geppetto (Giovanni Carucci) vuole creare il figlio ideale introduce la storia. Ed ecco spuntare il nasone appiccicato a Valentino Bianconi, subito in balia di Lucignolo (Vito Girelli), irriverente sulla scena perfino con sua madre (Isabella Urbano). I consigli del saccente grillo parlante (Francesco Pergola) non rimettono Pinocchio sui binari. Il teatro dei burattini guidato dall'alto dal finto burbero Mangiafuoco (Gabriele Picerno), con un siparietto pieno di gag ideate da Centola (arlecchino) e da Mario Ierace (sarachella), e il paese dei balocchi, nel quale il corpo di ballo si scatena, sembrano aver catturato definitivamente il burattino. Che finisce dalla padella alla brace quando incrocia il Gatto (Marco Zuddas) e la Volpe (Monica Messina). E dopo il sognante cocomeraio (Francesco Mentissi) che recita Collodi, le tenere magie della Fata turchina (Claudia Picerno), spesso in contrasto con la civetta (Miriam Messina), danno per fortuna a Pinocchio una seconda chance. Toccante la scena con la grande balena, nella pancia della quale padre e figlio si ritroveranno, tra effetti speciali sorprendenti. Pinocchio e Geppetto ormai hanno ritrovato ognuno il proprio ruolo. E Angela completa una famiglia perfetta. La scena finale è quella della trasformazione. Bianconi diventa Pepe e il bimbo corre ad abbracciare Geppetto. Non c'è altro da aggiungere. «Nella costruzione lirica, coreografica e scenografica la regia, firmata da Tonino Centola è orientata a privilegiare da un lato il contenuto morale ed emozionale del racconto, dall’altro tende ad evidenziarne l’aspetto giocoso e comico», fa sapere la compagnia. I lunghi applausi del pubblico tributano al Pinocchio di InCanto il successo che merita.
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