IL MATTINO
Politica, storia, cronaca: Fabio Amendolara, autore di VelEni, fa una fotografia inedita dell'ex presidente del consiglio
05.04.2017 - 10:44
Cosa c'entra Emilio Colombo con l'intrigo di potere e petrolio che racconta il giornalista investigativo Fabio Amendolara nel suo libro-inchiesta VelEni (edizioni il Castello - Foggia)? A Potenza vogliono dedicargli una strada ma forse non tutti sanno che Colombo si è trovato nel bel mezzo di questa intricatissima storia con al centro servizi segreti deviati, lobby politiche ed energetiche e due gialli mai risolti: quello del giornalista dell'Ora di Palermo Mauro De Mauro e quello del manager dell'Eni Enrico Mattei.
«Potenza - sostiene Amendolara - non è pronta per esprimere un giudizio su Colombo. La città, a mio avviso, deve ancora discutere molto sul ruolo di questo personaggio politico così controverso. E' necessario, ad esempio, per valutare a 360 gradi, conoscere i documenti dell'inchiesta di Pavia sulla morte di Mattei».
Ma allora perché tutta questa fretta per intitolargli una strada?
«Forse perché qualche ex Dc ha il rimorso di non aver preso parte al suo funerale. Quel giorno erano davvero in pochi e questo aspetto fu sottolineato dalla stampa».
Tutto qui?
«In realtà di fan di Colombo in giro ce ne sono tantissimi, già a partire da tutti coloro che furono collocati in banche, enti pubblici e anche in qualche giornale».
Ma quando si candidò con Democrazia europea fu un flop.
«Vero. Ricordo che prese meno voti del sindaco di Scanzano Mario Altieri, candidato con lo stesso partito. Ormai la sua era politica era finita».
Per via dell'inchiesta sulla droga?
«Questo bisognerebbe chiederlo a qualche politologo. Io credo anche che molti seguaci non abbiano gradito il suo "sì" alla legge sulla fecondazione. E poi era buffo vedere i leghisti che ogni volta in cui Colombo prendeva la parola in aula si alzavano e andavano via per protesta».
Torniamo al libro sui VelEni. Cosa ha trovato su Colombo?
«Ci sono diversi aspetti interessanti. Secondo i magistrati di Pavia, che hanno indagato sulla morte di Mattei, in qualche modo, soprattutto nel sequestro De Mauro, erano coinvolte tutte le massime cariche politico-economiche dello Stato. Colombo, ad esempio, era presidente del consiglio e amico di Vito Guarrasi, un notabile siciliano che nella scomparsa di De Mauro ha un ruolo interessante (come da documento dei carabinieri di Pavia allegato nella galleria fotografica). E poi alle sue dirette dipendenze c'era il capo del Sid (il servizio segreto dell'epoca) Vito Miceli. Ecco, il Sid è autore di un vero e proprio depistaggio di Stato sulla scomparsa di De Mauro. E nel libro ne ricostruisco molti di aspetti legati alla figura di Colombo».
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