IL MATTINO
I risultati illustrati al congresso dell'European Respiratory Society di Monaco di Baviera
11.09.2014 - 10:54
«La temperatura dell’aria esalata – argomenta la dott.ssa Giovanna Elisiana Campagnaro – sembra essere correlata sia alla infiammazione delle vie aeree sia all’aumentata vascolarizzazione, entrambi momenti patogenetici importanti nello sviluppo e nella progressione del tumore del polmone». La dott.ssa Carpagnano ha quindi “arruolato” 82 pazienti con sospetto radiologico di tumore del polmone, ed in 40 di essi (risultati purtroppo realmente affetti da tale patologia) ha potuto osservare un aumento statisticamente significativo della temperatura del respiro rispetto ai pazienti non affetti da neoplasia. L’aumento della temperatura del respiro era correlato al numero di sigarette fumate e all’avanzare dello stadio del tumore. La temperatura dell’aria esalata di 34°C è stata identificata quale cut off al di sopra del quale quasi tutti i pazienti screenati sono risultati affetti da tumore. Per misurare l'aria esalata è stato utilizzato un semplice strumento di nuovissima generazione, lo Xhalo, brevettato per appunto misurare la temperatura dell’aria espirata e già studiato in altre patologie infiammatorie delle vie aeree tipo l’asma e la broncopatia cronica ostruttiva
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