IL MATTINO
I pensieri dell'Altrove
25.11.2018 - 11:36
Claudio Di Carlo "Desideri lacerati" (galleria piziarte.net)
Io dico che questa si chiama organizzazione, controllo del quadro generale, funzionalità ed affidabilità nel sistema, sicurezza di puntualità e di presenza.
Vigilo sulle mie giornate appoggiando le ore alla garanzia dell’ansia. Senza, sarebbero ore molli perché se non sento la trazione costante del controllo potrei addebitare ai miei comportamenti degli elementi disdicevoli di sciatteria. Per me non è più una presenza invasiva o imbarazzante, ma solo una frequentazione familiare e abituata alla mia vita e infatti l’ansia, che si è perfezionata negli anni, io la vedo tutti i momenti, non faccio finta di eluderla o tradirla, non la trascino come un peso, semplicemente la considero una componente doppia della razionalità sensibile. La convivenza duratura diventa un viaggio epidermico e stabile, accettabile e confidenziale. Le interruzioni sono concesse durante la pausa del sonno, ma anche lì la sfida è appena dietro agli occhi chiusi, davanti al pensiero stanco, sotto il respiro fra le costole. Tutti i disegni del tempo, in una rappresentazione pacificamente ansiosa, sono generosamente percettivi, niente è affidato al caso, ogni cosa deve avere il suo colore e la sua definizione, ogni tratto sarà monitorato, qualunque sbavatura prima si rimprovera da sola, poi viene corretta dalla disciplina e dal grado di ansietà che ognuno di noi sta alimentando in modalità personale. Nelle anime dedicate alle ansie le stagioni arrivano prima del calendario, i pericoli hanno previsioni ampie di complessità, le ricorrenze sembrano già arrivate, le tensioni si trasformano in prove di efficienti operatività. Nel frigorifero di una persona mediamente ansiosa non mancherà mai la bottiglia di riserva del latte a lunga conservazione, in bagno la carta igienica formato maxi e due tubetti in più di dentifricio, in un cassetto del guardaroba un cambio di biancheria ancora con l’etichetta ed un pigiama nuovo perché “non si sa mai” e in macchina, l’asticella rossa che nel quadro delle segnalazioni indica il livello della benzina nel serbatoio, non sarà mai sotto la prima metà. Io dico che questa si chiama organizzazione, controllo del quadro generale, funzionalità ed affidabilità nel sistema, sicurezza di puntualità e di presenza. Portarsi avanti nelle cose non è una patologia, ma è un atto di difesa dalla superficialità e dal pressappochismo che portano delusione e distrazioni. È un coraggioso ed altruista senso di attenzione, impegnando la testa in una proiezione progressiva di nuovi inizi di futuro. Gli ansiosi sono sempre pronti, precursori visionari di scenari che per altri si manifestano in un lasso di tempo comodo che noi chiamiamo ritardo. Ma sono convinta che in questa società così accelerata e convulsa in tutti ci sia un potenziale ansioso in crescita, se pure non dichiarato. Lo vedo in questi giorni anche su Instagram, dove in tantissimi già dal venti novembre hanno postato le foto dei soggiorni con l’albero di Natale e le lucine accese. E dopo il Black Friday, sempre per compiacere una forma di ansia, ho visto che già ci sono pure i regali...
edizione digitale
Il Mattino di foggia