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La "Nuda Veritas" di Nicola Loviento e Silvano Delli Carri: qui i corpi profumano di proibito

Il fruitore delle foto stampate su pannelli con interventi grafici, viene investito della responsabilità di sentirsi parte, complice o detrattore di una indiscriminata voglia di visibilità e anche di libertà espressiva

La "Nuda Veritas"  di Nicola Loviento e Silvano Delli Carri: qui i corpi profumano di proibito

L’universo femminile è una selva oscura di misteri e di anfratti imperscrutabili ma, al contempo, una scalata alla “Montagna sacra”, spogliando le modelle di ogni orpello di modernità, obbligando quest’ultime, a rimanere nude davanti all’obiettivo: come nuda è la verità increata, come nuda è la veritas. 

Difficile raccontare ciò che le immagini e i messaggi che le precedono, debbano o possano inevitabilmente rappresentare. Nella mostra a cura di Nicola Loviento e Silvano Delli Carri, un mix and match di sentimenti assale il visitatore; al di là del racconto e delle intenzionalità degli autori, il fruitore delle foto stampate su pannelli con interventi grafici, viene investito della responsabilità di sentirsi parte, complice o detrattore di una indiscriminata voglia di visibilità e anche di libertà espressiva.

Una storia di bellezza, delle storie di bellezza vengono presentate a chiare lettere nelle salette espositive del FotoCineClub di Foggia di cui Loviento è presidente. Innanzitutto la bellezza che ha negli occhi il fotografo, delegato regionale della Puglia per la Fiaf, che guarda le donne con un desiderio instancabile di accedere, attraverso l’estetica, alla loro più profonda intimità. Comprende che l’universo femminile è una selva oscura di misteri e di anfratti imperscrutabili ma, al contempo, tenta una scalata alla “Montagna sacra”, spogliando le modelle di ogni orpello di modernità, obbligando quest’ultime, a rimanere nude davanti all’obiettivo: come nuda è la verità increata, come nuda è la veritas. Un profumo di verità di cui è intriso tutto il concept “VietatoVietare” che ammicca al proibito attraverso un “vedo non vedo” che smaschera la censura e assottiglia il velo tra ciò che è e ciò che è dato vedere.

Gli autori in questo sono onesti nel restituirci una società che si mostra a chiaroscuro; nella quale da un lato si promuovono le intenzioni personali e i diritti acquisiti e dall’altra si impongono nuove censure a discapito delle immagini che perdono la sincerità di cui, soprattutto l’artista, si fa da sempre interprete. Una saletta per proiezioni affianca il layout della mostra vera e propria e ci riconduce attraverso “il buco della serratura” a un erotismo delle origini nel quale la femmina si mostra in tutta la sua femminilità, e le bellezze politically correct e scorrect amplificano il dato espressivo in una sequenza mozzafiato di tipi, pose e atteggiamenti. L’utilizzo del bianco e nero, aggiunge poi quel pizzico di malizia anni Ottanta che ci riconduce alla stagione migliore del nudo e delle sue infinite declinazioni per una mostra tutta da godere fino all’ultima guepiere.

Infine in un post sui social pubblicato da Silvano Delli Carri, figura un avviso che recita così “La visione è consigliata ad un pubblico adulto”; siamo certi che sia una provocazione del grafico (autore degli interventi sulle foto di Loviento) o probabilmente un eccesso di zelo, sottovalutando forse una generazione che vive molto meno di chiunque altro il tabù del corpo e della nudità. Ma dopotutto già Tiziano Vecellio nel celebre quadro “L’Amore sacro e l’amor profano” celebrava il corpo femminile, vestendo la cortigiana e lasciando nuda la donna che inneggiava al sacro e alla sacralità; una rappresentazione che fa luce su una interpretazione della nudità che, dopo mezzo millennio, rende questa polemica immortale quanto infida.

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Francesca Di Gioia

Francesca Di Gioia

Francesca Di Gioia è docente di Arte Sacra e Beni Culturali del territorio presso la Facoltà Teologica Pugliese di Foggia. Si è laureata cum laude in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Istituto di Magistero "Suor Orsola Benincasa" di Napoli. Si è specializzata in incisione presso l'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma e si occupa di Grafica d'Arte. E' giornalista pubblicista, collabora dal 2005 con il settimanale "Voce di Popolo". Ha conseguito il Diploma in Biblioteconomia presso la Scuola della Biblioteca Apostolica Vaticana ed è Operatore Didattico dei Musei Vaticani. Ha pubblicato "Invenit, delineavit et sculpsit. Per un approccio alle Arti Grafiche" per i tipi delle Edizioni Il Castello e "Vissi d'arte. Cinque anni di penna appassionata" con le Edizioni del Rosone.

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