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Mercato immobiliare, Basilicata maglia nera d'Italia: compravendite al minimo

Resta la certezza del mattone: positivo il mercato immobiliare nel primo trimestre 2022

Il mercato immobiliare italiano continua a crescere, con un aumento medio del 9,3% delle compravendite nel primo semestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, la Basilicata resta ai margini di questa ripresa: secondo l’analisi condotta da Abitare Co., la regione si colloca agli ultimi posti della classifica nazionale, con appena 43 compravendite ogni diecimila residenti. Un dato che racconta di un mercato residenziale debole, privo di slancio e fortemente penalizzato da spopolamento, scarsa attrattività urbana e redditi medi più bassi rispetto alla media nazionale. A livello assoluto, le metropoli continuano a guidare la crescita del settore: Roma, Milano e Torino si confermano ai primi tre posti per numero totale di transazioni. Tuttavia, se si rapportano le compravendite alla popolazione residente, emergono scenari molto diversi: a primeggiare sono Biella (121 compravendite ogni 10.000 abitanti), Ravenna (110) e Lodi (106). Nel confronto tra regioni, la Valle d’Aosta conquista la vetta con 118 compravendite ogni 10.000 abitanti, seguita da Piemonte (94) e Lombardia (90). Sul versante opposto, la Basilicata è terzultima con 43 compravendite, preceduta solo da Liguria (41) e Calabria (47). Secondo gli analisti, il dato non riflette solo la domanda abitativa, ma anche la vivacità economica e demografica di ciascun territorio. «Non basta contare le case vendute – ha spiegato Giuseppe Crupi, CEO di Abitare Co. – occorre rapportare i numeri al potenziale di domanda, ossia alla popolazione residente. Solo così si misura la vitalità reale del mercato locale». La Basilicata sconta un tessuto urbano frammentato e un’offerta immobiliare spesso datata, ma anche una domanda interna ridotta dal calo demografico. Tuttavia, secondo gli operatori del settore, esistono margini di rilancio legati alla riqualificazione del patrimonio edilizio e all’attrattività turistica di alcune aree, in particolare Matera e la Val d’Agri, dove si registra un interesse crescente per seconde case e investimenti ricettivi. Il mercato immobiliare lucano, oggi fanalino di coda, potrebbe dunque trasformarsi in una nuova frontiera per gli investitori disposti a scommettere sulla qualità della vita e sui prezzi ancora competitivi rispetto alle grandi città italiane.

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