IL MATTINO
Forever
22.10.2017 - 09:24
Per disfunzione erettile si intende “la costante incapacità a raggiungere e/o mantenere un’erezione adeguata per portare a termine un rapporto sessuale soddisfacente” [1]. Interessa principalmente gli uomini anziani e, con l'aumento della speranza di vita, è diventato un problema di salute più importante rispetto al passato [2-4]. Infatti, secondo lo studio del Massachusetts Male Aging, l'invecchiamento aumenta il rischio di disfunzione erettile dal 1,2% all'anno per gli uomini di età compresa tra 40-49 anni al 4,6% per i maschi di età compresa tra i 60 - 69 anni [5]. Siccome i fattori di rischio - vale a dire l’ipertensione, la dislipidemia, il diabete mellito e le malattie cardiovascolari - sono frequenti nell’anziano, l’invecchiamento può essere considerato un determinante* per tale disturbo. Oltre a questi fattori, anche la sindrome metabolica, mediante l'induzione di cambiamenti ormonali e l’aumento degli indici infiammatori, è una concausa della disfunzione erettile ed è più frequente nel maschio anziano [6]. Ricordiamo che la diagnosi di sindrome metabolica si fa allorquando sono presenti almeno tre su cinque delle seguenti condizioni: 1) obesità centrale, 2) ipertensione, 3) aumento dei livelli di glucosio a digiuno, 4) trigliceridi elevati e 5) aumento dei livelli di colesterolo ematico [6]. Oltre a queste specifiche condizioni, nella disfunzione erettile entra in gioco anche la vitamina D, come vedremo oltre. E per comprenderne l’associazione è utile fare una breve digressione.
Ricerche recenti su tale argomento evidenziano che quasi tutte le nostre cellule hanno recettori per la vitamina D, suggerendo un ruolo molto più ampio di quanto sinora fosse ipotizzato. Alla vitamina D è ora riconosciuta un’attività importante non solo nella salute delle ossa, ma anche per altri organi, compreso il pene. Infatti, il recettore della vitamina D è espresso nella maggior parte dei tessuti e regola la differenziazione e la fisiologia di diverse cellule [7-10]. Tale recettore della vitamina D fa parte della famiglia dei recettori steroidei. Oggi sappiamo che oltre 3.000 geni rispondono alla vitamina D [11] ed i suoi effetti biologici sono mediati attraverso il legame con il proprio recettore nell’induzione degli effetti genomici, o non genomici, a valle [8-9,12-14]. Quando un uomo è sessualmente stimolato, viene attivata sintasi neuronale dell’ossido nitrico (NO), inducendo l’inturgidimento del muscolo liscio. Inturgidimento amplificato anche dal rilascio di NO sintasi endoteliale (eNOS) e dal rilascio supplementare di ossido di azoto endoteliale. In definitiva, l'ossido di azoto provoca un aumento mediato localmente nei livelli del secondo cGMP messaggero che aumenta ulteriormente l’inturgidimento della muscolatura liscia indotto dalla vasodilatazione [15]. Se questa reazione a cascata non può verificarsi provoca l'incapacità di raggiungere e/o mantenere un'erezione soddisfacente per i rapporti sessuali. L'eccitazione sessuale maschile, quindi, è un processo complesso che coinvolge il cervello, gli ormoni, i nervi, i muscoli, i fattori psicologici, l'ambiente ed i vasi sanguigni. Tuttavia, l'erezione del pene è prevalentemente un evento vascolare e secondo gli studi vi è una forte associazione tra la disfunzione erettile e le malattie cardiovascolari aterosclerotiche [15]. Inoltre, la disfunzione erettile può essere vista come un indicatore precoce di disfunzione endoteliale coronarica e di aterosclerosi [16-17]. I fattori di rischio come il diabete mellito, l’ipertensione, il fumo, l’iperlipidemia, e uno stile di vita sedentario sono comuni, come abbiamo detto sopra, anche alla disfunzione erettile. Benché ci siano molti legami tra disfunzione erettile, malattie cardiovascolari arteriosclerotiche e vitamina D, fino a non molto tempo fa non c’erano studi prospettici che abbiano valutato la somministrazione di vitamina D in pazienti con disfunzione erettile [13]. Uno studio sulla popolazione degli Stati Uniti ha mostrato che i bassi livelli di siero di vitamina D erano associati a una maggiore prevalenza della malattia arteriosa periferica [18]. Analogamente, in una recente ricerca (condotta su 3.390 uomini di età> 20 anni, liberi da malattia aterosclerotica vascolare) è stato riportato che bassi livelli di vitamina D erano associati ad un incremento della prevalenza della disfunzione erettile [13]. Inoltre, livelli carenti di vitamina D sotto i 20 ng/ml sono stati associati ad un aumentato rischio della disfunzione erettile, mentre una ridotta prevalenza di disfunzione erettile è stata trovata a livelli di vitamina D superiore ai 35 ng/mL [13]. Quando i ricercatori hanno limitato l'analisi a 562 uomini (dei 3390 uomini arruolati nello studio) con i livelli ematici di ormoni sessuali, l'associazione tra vitamina D con la disfunzione erettile è diventata ancora più forte.
Potresti chiederti a questo punto, mio caro lettore, che ci “azzecca” la vitamina D con la disfunzione erettile? E qui il discorso si fa interessante. Però dobbiamo fare un ampio giro panoramico sulla vitamina D prima di poter spiegare il ruolo di questo nutriente sulla disfunzione erettile. Le attività biologiche della vitamina D vengono mediate attraverso il proprio recettore. Gli enzimi che metabolizzano la vitamina D sono presenti anche nei testicoli (cellule di Sertoli, cellule germinali, cellule di Leydig, spermatozoi) e nelle cellule epiteliali che rivestono il tratto riproduttivo maschile [19-20]. Gli uomini con disfunzione erettile hanno una maggiore prevalenza della disfunzione endoteliale e la vitamina D può migliorare la funzione endoteliale [13]. Quindi, un meccanismo che collega i bassi livelli di Vitamina D con la disfunzione erettile può essere la ridotta sintesi di ossido nitrico. Infatti, la vitamina D ha un ruolo nella produzione di ossido nitrico. Il pene è un organo vascolare e le erezioni hanno una base vascolare. La formazione di ossido nitrico è nota per mediare l'erezione del pene. Infatti, l’ossido nitrico è un segnale fisiologico indispensabile per l'erezione del pene. E i disordini che riducono la sintesi o il rilascio di ossido nitrico nel tessuto erettile sono comunemente associati con la disfunzione erettile [21]. Ebbene, la vitamina D attivata stimola la produzione degli enzimi che catalizzano la reazione di formazione dell’ossido nitrico (NO-sintasi) nelle cellule endoteliali. Le NO-sintasi che catalizzano la produzione di ossido nitrico dalla L- arginina [22], sono una chiave della dilatazione vascolare e quindi un fattore per la prevenzione della disfunzione erettile. È interessante notare che lo studio di Molinari et Al. [22] ha mostrato che la risposta della vitamina D avviene in pochi secondi e, per questo motivo, sembra che la vitamina D abbia un effetto diretto non genomico sulle cellule endoteliali. E alla luce delle recenti evidenze scientifiche, sorprendentemente, esiste una maggiore prevalenza di disfunzione erettile nei pazienti con deficit di vitamina D rispetto a quelli con livelli ottimali [13]. La concentrazione sierica totale di vitamina D è stata uniformemente accettata come indicatore di stato di vitamina D [23-24]. L'Endocrine Society definisce l’insufficienza come 25 (OH) D <30 ng / mL. [14] e consiglia l'assunzione giornaliera di integratori di vitamina D negli adulti fino a 4000 UI /die [14].
Quindi, per riassumere: un crescente numero di dati osservazionali mostrano un’elevata prevalenza di carenza di vitamina D sierica nei soggetti con disfunzione erettile. I bassi livelli di vitamina D possono essere un fattore indipendente e potenzialmente modificabile del rischio di disfunzione erettile e, pertanto, un obiettivo terapeutico. Inoltre, è utile la misurazione di vitamina D nei pazienti con disfunzione erettile. E l'integrazione di vitamina D potrebbe rappresentare un metodo a basso costo e a basso rischio per trattare e ridurre i tassi di disfunzione erettile. Tuttavia, è necessario che i ricercatori conducano ulteriori studi controllati e randomizzati sull'effetto della somministrazione di vitamina D nella disfunzione erettile prima di poter generalizzare il consiglio di somministrare vitamina D quale terapia per la disfunzione erettile.
Note
* Determinante di malattia = fattore la cui alterazione induce un cambiamento nella frequenza o nei caratteri di una malattia (http://www.quadernodiepidemiologia.it)
Bibliografia
1 . Ministero della salute. Disfunzione erettile (http://www.salute.gov.it)
2 . Ayta IA, McKinlay JB, Krane RJ. The likely worldwide increase in erectile dysfunction between 1995 and 2025 and some possible policy consequences. BJU Int. 1999;84:50–6.
3 . Shah J. Erectile dysfunction through the ages. BJU Int. 2002;90:433–41.
4 . Shamloul R, Ghanem H. Erectile dysfunction. Lancet. 2013;381:153–65.
5 . Johannes CB, Araujo AB, Feldman HA, Derby CA, Kleinman KP, McKinlay JB. Incidence of erectile dysfunction in men 40 to 69 years old: longitudinal results from the Massachusetts male aging study. J Urol. 2000;163:460–3.
6 . Grundy SM, Cleeman JI, Merz CN, Brewer HB, Jr, Clark LT, Hunninghake DB, et al. Implications of recent clinical trials for the National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III guidelines. Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2004;24:e149–61.
7 . Niruban SJ, Alagiakrishnan K, Beach J, Senthilselvan A. Association between vitamin D and respiratory outcomes in Canadian adolescents and adults. J Asthma. 2015;52:653–61.
8 . Kerley CP, Elnazir B, Faul J, Cormican L. Vitamin D as an adjunctive therapy in asthma. Part 2: A review of human studies. Pulm Pharmacol Ther. 2015;32:75–92.
9 . Nagpal S, Na S, Rathnachalam R. Noncalcemic actions of vitamin D receptor ligands. Endocr Rev. 2005;26:662–87.
10 . Griffin MD, Lutz W, Phan VA, Bachman LA, McKean DJ, Kumar R. Dendritic cell modulation by 1alpha,25 dihydroxyvitamin D3 and its analogs: a vitamin D receptor-dependent pathway that promotes a persistent state of immaturity in vitro and in vivo. Proc Natl Acad Sci U S A. 2001;98:6800–5.
11 . Bosse Y, Lemire M, Poon AH, Daley D, He JQ, Sandford A, et al. Asthma and genes encoding components of the vitamin D pathway. Respir Res. 2009;10:98.
12 . Deeb KK, Trump DL, Johnson CS. Vitamin D signalling pathways in cancer: potential for anticancer therapeutics. Nat Rev Cancer. 2007;7:684–700.
13 . Farag YM, Guallar E, Zhao D, Kalyani RR, Blaha MJ, Feldman DI, et al. Vitamin D deficiency is independently associated with greater prevalence of erectile dysfunction: The National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2001–2004. Atherosclerosis. 2016;252:61–7.
14 . Holick MF, Binkley NC, Bischoff-Ferrari HA, Gordon CM, Hanley DA, Heaney RP, et al. Evaluation, treatment, and prevention of vitamin D deficiency: an Endocrine Society clinical practice guideline. J Clin Endocrinol Metab. 2011;96:1911–30.
15 . Tostes RC, Carneiro FS, Lee AJ, Giachini FR, Leite R, Osawa Y, et al. Cigarette smoking and erectile dysfunction: focus on NO bioavailability and ROS generation. J Sex Med. 2008;5:1284–95
16 . Meluzin J, Vasku A, Kincl V, Panovsky R, Sramkova T. Association of coronary artery disease, erectile dysfunction, and endothelial nitric oxide synthase polymorphisms. Heart Vessels. 2009;24:157–63.
17 . Montorsi P, Montorsi F, Schulman CC. Is erectile dysfunction the “tip of the iceberg” of a systemic vascular disorder? Eur Urol. 2003;44:352–4.
18 . Melamed ML, Muntner P, Michos ED, Uribarri J, Weber C, Sharma
J, et al. Serum 25-hydroxyvitamin D levels and the prevalence
of peripheral arterial disease: results from NHANES 2001 to 2004.
Arterioscler Thromb Vasc Biol 2008;28:1179-85.
19 . Blomberg Jensen M, Nielsen JE, Jørgensen A, Rajpert-De Meyts E, Kristensen DM, Jørgensen N, et al. Vitamin D receptor and vitamin D metabolizing enzymes are expressed in the human male reproductive tract. Hum Reprod. 2010;25:1303–11.
20 . Blomberg Jensen M. Vitamin D and male reproduction. Nat Rev Endocrinol. 2014;10:175–86
21 . Sorenson M, Grant WB. Does vitamin D deficiency contribute to erectile dysfunction? Dermatoendocrinol. 2012;4:128–36.
22 . Molinari C, Uberti F, Grossini E, Vacca G, Carda S, Invernizzi M, et al. 1alpha,25-dihydroxycholecalciferol induces nitric oxide production in cultured endothelial cells. Cell Physiol Biochem. 2011;27:661–8.
23 . Powe CE, Karumanchi SA, Thadhani R. Vitamin D-binding protein and vitamin D in blacks and whites. N Engl J Med 2014;370:880-1.
24 . Hollis BW, Wagner CL, Drezner MK, Binkley NC. Circulating vitamin D3 and 25-hydroxyvitamin D in humans: An important tool to define adequate nutritional vitamin D status. J Steroid Biochem Mol Biol 2007;103:631-4.
edizione digitale
Il Mattino di foggia