IL MATTINO
forever
03.09.2017 - 08:34
Ecco cosa suggeriscono le evidenze scientifiche, mentre gustiamo la ricetta dei Medaglioni ed i versi dell’Eneide.
Cosa hanno in comune la ricetta dei Medaglioni* di Peppe Zullo e le api di Virgilio** se non l’amore per il Timo? Caro mio lettore, l’uomo è stato attirato dal timo sin dall’antichità. Dal punto di vista storico, infatti, questa pianta era utilizzata per scopi cosmetici, culinari e medicamentosi. Le antiche culture sumeriche ed egizie impiegavano il timo come fitoterapico e per imbalsamare i morti. I Romani bruciavano il timo per dissuadere gli animali pericolosi e utilizzavano il timo per profumare i formaggi e le bevande alcoliche. Inoltre, i legionari romani venivano aspersi con acqua e timo per conferire loro una maggiore forza fisica. Il nome comune del timo deriva dal greco e può assumere due significati: o sacrificio (mediante combustione), in base al suo uso come incenso, oppure coraggio. In epoca medievale, le donne a volte ricamavano un rametto di timo sulle armature per i cavalieri. Nei tempi moderni, l'olio di timo è comunemente usato come componente per la produzione di saponi, cosmetici, collutori e dentifrici.
Il timo, al pari delle altre piante della famiglia Labiate, è ricco in antiossidanti, come il timolo e carvacrolo. Tuttavia, sono i prodotti di dimerizzazione di quest’ultimi ed i flavonoidi ad essere i responsabili dell'attività antiossidante del timo. Il flavonoide più importante presente nel timo, sotto il profilo della quantità, valutato da alcuni ricercatori [1] è la luteolina, seguita da una piccola quantità di apigenina. Come studiato da AA [2], l'attività antiossidante del timo, paragonabile a quella di un tocoferolo, è dovuta alla presenza di gruppi orto-diidrossi. Nell'olio volatile del timo, l’eugenolo (composto aromatico idrossilato), il timolo e il carvacrolo hanno mostrato di avere una potente attività antiossidante. Tale attività è paragonabile a quella di altri antiossidanti come ad esempio l’alfa-tocoferolo [3].
Ci sono limitate informazioni farmacodinamiche disponibili per il timo, per i suoi componenti o i derivati. Nel modello animale, l'escrezione urinaria dei metaboliti del timolo e del carvacrolo è stata rapida. Solo piccole quantità sono state escrete dopo le 24 ore [4]. Il timo può esercitare anche alcune attività farmacologiche. Tra queste, l'attività spasmolitica e antitussigena è stata storicamente attribuita al timolo e al carvacrolo [5]. Nel modello animale, i flavonoidi del timo sembrano rilassare i muscoli lisci tracheali e ileali mediante l'inibizione di recettori dell'acetilcolina e dell'istamina o attraverso l'antagonismo del canale del calcio [6-8]. Mentre in vitro, l'estratto di timo e l'olio volatile esercitano effetti rilassanti sui muscoli lisci tracheali e anali, inibendo le contrazioni fasiche, [9-10] e possono dipendere dalla concentrazione di flavoni [8]. Il timo può avere anche effetti anti-infiammatori determinati dall’inibizione della sintesi della prostaglandina da parte del timolo e del carvacrolo [11-14], e l’inibizione dei macrofagi e l’attivazione del complemento [15-17]. Molti dubbi esistono sull’uso del timo in alcune condizioni patologiche. Ad esempio, nell’Alopecia areata non sono disponibili studi clinici sull'uso del timo come monoterapia per la perdita dei capelli. Sono state valutate le preparazioni combinate di oli essenziali tra cui il timo, senza risultati definitivi. Pertanto, attualmente non vi sono sufficienti informazioni per raccomandare o meno l'uso topico di olio di timo per l’alopecia areata. In un trial randomizzato a doppio cieco, 86 soggetti con alopecia sono stati assegnati per massaggiare l’area priva di capelli (generalmente un tondino alopecico) con una combinazione di oli essenziali (timo, rosmarino, lavanda e cedro) o con un olio placebo [18]. Dopo sette mesi è stato riportato che il 44% del gruppo trattato con il mix di oli essenziali ha sperimentato una nuova crescita dei capelli, rispetto al 15% dei controlli, con una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi. Tuttavia, la misurazione delle aree colpite è stata eseguita solo in 32 pazienti. Anche se questo studio è stato progettato per essere in doppio cieco, gli oli non erano identici nell'odore, e quindi le differenze potrebbero essere state percepite sia da parte dei pazienti reclutati che dai valutatori. C'è stato, inoltre, un tasso di abbandoni del 32% nel gruppo di controllo, senza un follow-up di tali soggetti. Se, ad esempio, questi pazienti avessero sperimentato la ricrescita dei capelli (motivo per il quale avevano abbandonato il gruppo), ciò avrebbe portato a risultati favorevoli per il gruppo dei controlli piuttosto che per quello di trattamento. La stessa cosa si è verificata per uno studio sulla bronchite e la tosse. Abbiamo visto che storicamente il timo è stato utilizzato per il trattamento di alcune condizioni respiratorie come la tosse e la bronchite. Gli studi sugli animali hanno identificato proprietà spasmolitiche dei costituenti del timo. Tuttavia, a causa della mancanza di dati riguardanti il timo come una monoterapia per qualsiasi indicazione respiratoria specifica, attualmente non sono disponibili prove scientifiche da raccomandare per o contro il timo come un trattamento per bronchite o tosse. Alcuni Autori [19] hanno condotto uno studio multicentrico di sorveglianza post-mercato che confronta un medicamento fitoterapico contenente una combinazione di timo e primula con altre opzioni farmaceutiche per la cura della bronchite acuta. Lo studio è stato progettato come un confronto accoppiato di 7.783 pazienti. I pazienti hanno ricevuto o il rimedio fitoterapico o "altre erbe" raccolte in un gruppo di trattamento o farmaci di sintesi, quali la N-Acetilcisteina (NAC) o l’Ambroxolo. Sono stati documentati i risultati clinici della bronchite e delle reazioni avverse. I dati sono stati valutati confrontando il successo del trattamento del rimedio fitoterapico di prova e i 2 gruppi di controllo utilizzando la regressione ordinale. Gli autori hanno riferito che l'efficacia clinica del fitoterapico non era inferiore ai farmaci di sintesi. C'era una tendenza verso risultati migliori con il medicamento fitoterapico, in particolare negli adulti. Il fitoterapico è stato associato ad un profilo di effetti favorevoli rispetto ai controlli. Questi hanno concluso suggerendo un possibile vantaggio nel rapporto rischio/beneficio del fitoterapico rispetto ai gruppi di controllo per la gestione della bronchite acuta. Questa conclusione preliminare potrebbe meritare di essere seguita da uno studio prospettico controllato sia con un braccio placebo che con un farmaco di controllo con prove di efficacia.
* Medaglioni di patate di Margherita al Timo stellato.
Ingredienti per 4 persone: 200 gr. di patate di Margherita , Olio extravergine di oliva q.b. Sale, q.b.
Preparazione: Tagliate le patate a medaglioni e sbollentate per qualche minuto. Mettete in una teglia le patate con dell'olio extravergine di oliva e il timo. Infornate per circa 20 minuti. Servite e decorate il piatto con del timo.
** Le api di Virgilio
Così, all’inizio dell’estate, il lavoro
per i campi fioriti affatica le api nel sole,
quando guidano fuori i figli adulti della specie,
o stipano il liquido miele e ricolmano di dolce nettare
le celle, o ricevono il peso dalle venienti, o fatta una schiera
scacciano dalle arnie i fuchi, neghittoso sciame:
ferve l’opera, olezza il fragrante miele di timo
(Virgilio, Eneide, I, 430-435)
Bibliografia
1 . Justesen, U., & Knuthsen, P. (2001). Composition of flavonoids in fresh herbs and calculation of flavonoid intake by use of herbs in traditional Danish dishes. Food Chemistry, 73, 245–250.
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3 . Lee, S.-J., Umano, K., Shibamoto, T., & Lee, K.-G. (2005). Identification of volatile components in basil (Ocimum basilicum L.) and thyme leaves (Thymus vulgaris L.) and their antioxidant properties. Food Chemistry, 91, 131–137
4 . Austgulen LT, Solheim E, Scheline RR. Metabolism in rats of p-cymene derivatives: carvacrol and thymol. Pharmacol Toxicol 1987;61(2):98-102.
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