IL MATTINO
Forever
06.03.2016 - 13:53
La presupposizione che l’aspirina possa prevenire il cancro è di gran lunga inferiore al rischio di ictus emorragico e di sanguinamento gastrointestinale. Benefici antitumorali senza rischi: come è possibile tutto questo? Vediamo cosa dicono le evidenze scientifiche.
“Cosa ne pensi dell’aspirina per prevenire il cancro?” è una domanda che mi viene rivolta abbastanza spesso. L’ultima volta poche ore fa, tramite Twitter, me l’ha riproposta il Direttore del Mattino di Foggia, sollecitato da un articolo sul New York Times. (1)
Ecco come avrei voluto rispondere, se Twitter me ne avesse dato la possibilità. Ma prima faccio un tuffo in quel prezioso mare magno di prevenzione nutrizionale che è il bel libro di Michael Greger, How not to die. Giusto così per “rinfrescarmi” le idee ed avere solidi riferimenti scientifici. L’aspirina è un farmaco anticoagulante grazie alla sua capacità di sopprimere l’azione di un enzima che entra nella cascata dei fattori della coagulazione del sangue. L’aspirina, inoltre, interferisce anche con le prostaglandine (molecole che attivano i processi infiammatori), riducendo così l’infiammazione, il dolore e abbassando la febbre. Ma perché alcuni si ostinano a volerla utilizzare anche per la prevenzione dei tumori?
Ebbene, le prostaglandine sono capaci di dilatare i vasi linfatici intra-tumorali, favorendo così la diffusione metastatica delle cellule neoplastiche. Costoro, quindi, saltano alla conclusione che l’aspirina potenzialmente potrebbe essere utilizzata come farmaco anti-tumorale e conducono studi che in verità dimostrano una leggera riduzione del rischio di cancro. Così tutti dovremmo assumere un’aspirina a basso dosaggio ogni giorno? No, perché l’aspirina possiede diversi effetti e gravi collaterali, come ad esempio l’ ictus emorragico ed il sanguinamento gastrointestinale.
Facciamo, quindi, un po’ di chiarezza. L’assunzione di un basso dosaggio di aspirina al giorno (ad esempio con la cardioaspirina), da parte di coloro che hanno avuto un infarto e non modificano la loro alimentazione occidentale (da ricordare, per alimentazione occidentale si intende: un modello nutrizionale nel quale le calorie provenienti dai cibi di origine vegetale sono sproporzionate rispetto a quelle animali, in un rapporto inferiore a 7), i benefici battono i rischi legati agli effetti collaterali con un punteggio di sei a uno. Al contrario, nei soggetti che non hanno avuto l’infarto, i rischi sono superiori e di molto rispetto ai benefici (2) e, pertanto, la cardioaspirina giornaliera non deve essere raccomandata.(3)
L’acido salicilico (è il principio attivo dell’asprina) non è presente solo nella corteccia dell’albero del salice, ma è ampiamente contenuto in una grande varietà di alimenti vegetali. (4) Questo è il motivo per il quale anche in chi non assume aspirina, l’acido salicilico è presente nel sangue di molte persone (5). Più frutta e verdura mangi, più i livelli di salicilico aumentano nel tuo sangue (6). Infatti, coloro che seguono un’alimentazione a base vegetale è come se prendessero la cardioaspirina ogni giorno (7), ma senza il rischio di avere un ictus-emorragico o sanguinamenti gastrointestinali (8). Com’è possibile tutto questo? L’acido salicilico contenuto nei vegetali, al contrario di quello della cardioaspirina, è protetto da migliaia di fito-nutrienti che gli consentono di arrecare i benefici (mantenere le fluidità del sangue, contrastare l’infiammazione e restringere i vasi linfatici intra-tumorali), ma senza effetti collaterali. Se ci pensate, una vera quadratura del cerchio.
La mia risposta con un tweet al Direttore del Mattino di Foggia è stata: “no, troppi effetti collaterali. Meglio alimentazione a base vegetale, ricca di acido acetilsalicilico.”
Bibliografia essenziale
• Nicholas Bakalar. Quantifying Aspirin’s Reduction in Cancer Risk. The New York Times (disponibile all’indirizzo: http://well.blogs.nytimes.com/2016/03/04/aspirin-may-reduce-cancer-risk/?_r=0)
• Siller-Matula JM. Hemorrhagic complications associated with aspirin: an underestimated hazard in clinical practice? JAMA. 2012 Jun 6;307(21):2318-20
• Sutcliffe P, Connock M, Gurung T, Freeman K, Johnson S, Ngianga-Bakwin K, Grove A, Gurung B, Morrow S, Stranges S, Clarke A. Aspirin in primary prevention of cardiovascular disease and cancer: a systematic eview of the balance of evidence from reviews of randomized trials. PLoS One. 2013 Dec 5;8(12)
• Duthie GG, Wood AD. Natural salicylates: foods, functions and disease prevention. Food Funct. 2011 Sep;2(9):515-20.
• Paterson JR, Blacklock C, Campbell G, Wiles D, Lawrence JR. The identification of salicylates as normal constituents of serum: a link between diet and health? J Clin Pathol. 1998 Jul;51(7):502-5.
• Rinelli S, Spadafranca A, Fiorillo G, Cocucci M, Bertoli S, Battezzati A. Circulating salicylic acid and metabolic and inflammatory responses after fruit ingestion. Plant Foods Hum Nutr. 2012 Mar;67(1):100-4.
• Blacklock CJ, Lawrence JR, Wiles D, Malcolm EA, Gibson IH, Kelly CJ, Paterson JR. Salicylic acid in the serum of subjects not taking aspirin. Comparison of salicylic acid concentrations in the serum of vegetarians, non-vegetarians, and patients taking low dose aspirin. J Clin Pathol. 2001 Jul;54(7):553-5.
• Knutsen SF. Lifestyle and the use of health services. Am J Clin Nutr. 1994 May;59(5 Suppl):1171S-1175S.
edizione digitale
Il Mattino di foggia