Votanti in fila alla Taralli per le primarie del centrosinistra
È inutile girarci intorno: le elezioni primarie che il centrosinistra tiene oggi alla palestra Taralli di Foggia per scegliere il proprio candidato sindaco tra Nino Abate, Lorenzo Frattarolo, Augusto Marasco, Gianni Mongelli e Rita Sarò, decideranno anche le votazioni definitive per il futuro sindaco della città capoluogo, indette per il 25 e il 26 maggio prossimi. Perché, vi chiedereste? Beh, perché chiunque vincerà costringerà le altre forze politiche avversarie, di centro e di centrodesra, a ripensare candidati e strategie da opporre per la partita delle comunali. Se, poi, a vincere dovesse essere Gianni Mongelli o Augusto Marasco, gli scenari che si prefigurano per la campagna elettorale delle comunali avranno connotazioni completamente differenti da quelle che oggi i partiti provano a delineare. Intanto perché, a dispetto del patto sottoscritto da tutti i candidati per cui coloro che perdono devono sostenere il candidato prescelto della coalizione, i veleni travasati in questi giorni tra Mongelli e Marasco, non porteranno ad un leale, reciproco, gioco di squadra per la partita delle comunali. Quindi, ben che vada, uno dei due potrà contare per le amministrative al massimo sul 40% dei voti della coalizione. A questo punto, se fosse Mongelli il vincitore si troverebbe nella stessa condizione di cinque anni fa, con un consenso del tutto insufficiente a riconquistare Palazzo di Città. E il centrodestra, laddove riuscisse a trovare un minimo di unità, potrebbe avere qualche speranza in più di riconquistare il Municipio; anche se la partita vera, come cinque anni fa, si deciderebbe al ballottaggio. Se a vincere le primarie del centrosinistra, oggi, dovesse essere invece Marasco, beh i giochi per le votazioni comunali sarebbero tutti da rifare, soprattutto nel centrodestra. Perché è qui che l’architetto foggiano andrebbe a pescare consensi a piene mani: in quegli stessi ambienti imprenditoriali e professionali che, dopo aver appoggiato cinque anni fa Mongelli, lo hanno poi “scaricato” strada facendo; e in quegli ambienti moderati di centrodestra che manifestano insoddisfazione per la scrematura del loro portabandiera. Così, a dispetto dell’appello «a restare a casa» rivolto dal segretario del Pd cittadino «agli amici del centrodestra», la sensazione è che i militanti del centrodestra oggi non si accontenteranno di fare da spettatori ma scenderanno in campo per la partita dei loro avversari. C’è chi darà una mano a Mongelli, nell’illusione di ritenerlo l’avversario più facile da battere per la partita decisiva delle comunali; c’è chi darà una mano a Marasco per spianargli il varco verso lo scranno più alto di Palazzo di Città, quello del Sindaco. È questa consapevolezza che ha portato i due maggiori contendenti delle primarie a fronteggiarsi in questi giorni come se dovessero disputarsi le comunali. Questa sera vedremo con quali risultati.
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Antonio Blasotta
Alla passione per la scrittura e la comunicazione ho dedicato il mio tempo, senza mai risparmiarmi. Così, da quando avevo 15 anni, ho scritto per diversi giornali (Puglia, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Roma), ho diretto la prima tv di Foggia, Teleradioerre; ed ho finito con il fondare la Casa Editrice "Il Castello", che, oltre ad editare diversi libri, pubblica "Il Mattino di Foggia". Divido la mia vita tra la passione editoriale e quella per la formazione relazionale e direzionale, essendo Master Trainer con licenza USA di PNL.