IL MATTINO
IL PIANETA VEGA
19.01.2019 - 13:48
In un'epoca sempre più attenta alle questioni ambientali, l'avere una città moderna ed efficiente passa anche dalla capacità di investire nella riduzione di traffico ed emissioni inquinanti e nel risparmio che deriva dall'uso di mezzi alternativi come la bicicletta.
Nelle città, sempre più inquinate, ridurre l'uso di automobili e incentivare i mezzi pubblici è un aspetto importante di buone prassi amministrative. Vale per le grandi città, ma anche le piccole potrebbero trarne vantaggi. L'inquinamento da polveri sottili non è qualcosa che, tutto sommato, si può tollerare entro una certa soglia: meno c'è, meglio stiamo tutti, soprattutto i bambini più piccoli.
Naturalmente anche la congestione del traffico ne risentirebbe positivamente, con una riduzione dei veicoli circolanti. Il vero problema è avere un parco mezzi funzionante che serva tutte le zone, che non costringa i passeggeri su mezzi fatiscenti e affollati e che, soprattutto, permetta passaggi precisi e frequenti.
Dove i mezzi pubblici lasciano a desiderare, però, si sta diffondendo sempre di più il carpooling, cioè la condivisione di un'automobile fra colleghi che fanno lo stesso tragitto di lavoro. Utilissimo soprattutto per chi si sposta in centri abitati di grandi dimensioni o va da una città all'altra, o dalla provincia al capoluogo. Ma non è il solo mezzo per spostarsi risparmiando carburante e inquinamento alternativo ai mezzi pubblici: bicicletta e "pedovia" restano ancora validi.
Foggia, per esempio, è una città che si presta molto bene agli spostamenti in bicicletta. E' pianeggiante, piuttosto ricca di verde...purtroppo però è diventato un attentato alla vita andare in bici. Chiunque abbia preso una bicicletta negli ultimi anni avrà notato come scansare buche e voragini non sia così semplice, anche perché le strade sono trafficate e si rischia di finire addosso a un'auto o, peggio, di vedersi finire un'auto addosso. Purtroppo nemmeno la condivisione di biciclette è decollata, finita preda del vandalismo. Problemi che ci sono in molte città, lo sappiamo. Però qui, in una città di dimensioni medie, sarebbe nettamente più semplice risolvere problemi che in fondo non sono così enormi. Godiamo anche di un clima favorevole che rende l'uso della bicicletta possibile in gran parte dell'anno. Se non sono le buche, poi, c'è il rischio di furto. Problema endemico un po' ovunque ormai, e così Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha deciso di creare il il Ciclo Registro. In Italia si contano circa 320mila furti di biciclette ogni anno: con il Ciclo Registro, un portale web istituzionale e gratuito, si potrà registrare il numero di telaio delle biciclette vendute e produrre un certificato digitale di proprietà gratuitamente.
In tal modo si costruirà un data base del parco circolante aiutando le Forze dell'Ordine a individuare immediatamente se una bicicletta risulta rubata e chi ne è il legittimo proprietario. Naturalmente c'è anche il rovescio della medaglia, quello business: l'emergere di un'offerta da parte delle compagnie assicurative di prodotti e coperture specifiche per i ciclisti, al momento inesistenti. Certo, in una industria di biciclette, quella italiana, prima in Europa, prima o poi una proposta del genere (quella delle assicurazioni, intendo) sarebbe dovuta arrivare. Speriamo solo che non diventi una spesa obbligatoria, salvo che non inizino a verificarsi casi di incidenti importanti o di pirati della strada su due ruote.
Sicuramente il Ciclo Registro resta una iniziativa utile a garantire i possessori di biciclette, ma c'è da dire che, purtroppo, i criminali non hanno remore neppure a rubare automobili, figuriamoci un leggero ciclo.
Tornando, comunque, alla questione della riduzione dell'inquinamento a cui la bicicletta contribuisce, anzi, di cui è la regina, con l'uso di mezzi di spostamento alternativi all'automobile privata o con la mobilità condivisa nel 2018 è stata risparmiata la cifra record di tre milioni di km percorsi, vale a dire 674.281 euro in più nella tasca degli italiani e soprattutto 420 tonnellate di CO2 non emesse. Questi i dati di Jojob, servizio di welfare aziendale per la mobilità. In un anno sono quasi raddoppiati (+86%) i km percorsi in carpooling da chi si è recato a lavoro trasportando colleghi e amici, con una riduzione di automobili di 116.569 unità. In questo modo non sono state emessi in atmosfera 421.585 kg di CO2, pari ad un bosco di 21.079 alberi (+89% rispetto al 2017).
Da ricordare che ci sono anche aziende che incentivano i dipendenti che si recano al lavoro in bici o a piedi o che si muovono con una mobilità sostenibile. Insomma, piccole attenzioni, grandi risparmi sotto diversi punti di vista: speriamo che le buche a Foggia scompaiano presto, perché i presupposti per una città green ci sono tutti. Ci auguriamo che si accordino, finalmente, alle volontà politiche. Sì, perché rifare le strade o avere piste ciclabili non è solo una questione di estetica, è una questione di sicurezza per pedoni, automobilisti e ciclisti. Ma ci potrebbe essere un plus: un capoluogo che fa tendenza, un capoluogo che impari a sfruttare le proprie potenzialità in un'epoca sempre più attenta - necessariamente, poiché il pianeta, se occorre ricordarlo, lo stiamo perdendo - alle questioni ambientali. Un capoluogo moderno ed efficiente, per chi non lo avesse capito, passa anche da questo.
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