IL MATTINO
LupoAlberto
12.10.2019 - 22:13
Foggia Taranto (Foto di Alessandro Forcelli)
Di questo passo il calcio lo si vivrà a casa, sui divani, per la fortuna delle pay tv, mentre si perderà quella voglia di vivere dal vivo un evento sportivo e quelle scariche di adrenalina che sono la giusta ricompensa per un tifoso.
Per parlare del Foggia e dell'ennesimo divieto di trasferta, dobbiamo partire dall'inizio, dal giorno in cui, sul filo di lana, la società del patron Felleca, appena costituita e con in mano il titolo sportivo consegnatole dal sindaco Landella, versava nelle casse della Lega Dilettanti la bellezza di mezzo milione di euro a fondo perduto.
Tempestivamente si attivavano Questura e Prefettura del capoluogo dauno che indicavano alla Lega le evidente difficoltà ambientali che avrebbero accompagnato il Foggia nel girone H. Tutti auspicavano una sistemazione diversa per i rossoneri, cosa tra l'altro già avvenuta l'anno precedente nei confronti di Bari e Avellino. Ed invece il Foggia viene inserito nel girone H della serie D. Sinora delle prime quattro trasferte, tre sono state vietate ai tifosi rossoneri (Fasano, Cerignola e Brindisi) ed una a quelli del Taranto nella gara disputatasi domenica scorsa allo Zaccheria.
Però, se si poteva immaginare il divieto di trasferta nelle gare che vedono di fronte Foggia e Taranto per dissapori vissuti nelle stagioni scorse, suscita un po' di perplessità il divieto stabilito per le gare di Fasano e Cerignola. Ci permettiamo di dire ciò perchè con entrambe le squadre non ci sono stati confronti nè sul campo nè di conseguenza sugli spalti perchè il Foggia ha vissuto in altre categorie non incontrandosi nè con l'una nè con l'altra squadra.
Perchè non poter andare a Cerignola? Quanta gente foggiana si reca quotidianamente nella cittadina ofantina per lavoro senza percepire alcuna rivalità? Viceversa quanto cerignolani vengono o vivono a Foggia senza alcun problema? Dov'è questa rivalità? Sarà stato per caso qualche scontro virtuale sui social?
Di questo passo il calcio lo si vivrà a casa, sui divani, per la fortuna delle pay tv mentre si perderà quella voglia di vivere dal vivo un evento sportivo e quelle scariche di adrenalina che sono la giusta ricompensa per un tifoso. Bastava poco, basta scegliere un altro girone ma, si sa, le scelte più ovvie sono spesso le più improbabili.
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