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Quando allo stadio vince l'orgoglio di essere foggiani

Tutta quella gente ha rappresentato la vittoria di una intera città che, a dispetto dei tanti problemi che la affliggono, ha saputo dimostrare che si può reagire, si può rialzare la testa anche guardando un pallone

Quando allo stadio vince l'orgoglio di essere foggiani

Il Foggia passa il primo turno dei play off con ampio merito e sciorinando un calcio come sempre spettacolare contro una grande squadra che forse era una delle favorite per la vittoria finale nel girone A della Lega Pro. I complimenti vanno sicuramente ai calciatori che hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo ed al tecnico De Zerbi che è stato determinante anche nella scelta dei cambi durante la gara.Ieri però ha vinto il pubblico, l'esercito dei ventimila, quelli che non si riunivano allo Zaccheria da troppi anni, quelli che hanno fatto tremare le gambe agli avversari, quelli che hanno aiutato i rossoneri a spingere in porta quella palla che sembrava non volesse saperne di entrarci. Tutta quella gente ha rappresentato la vittoria di una intera città che, a dispetto dei tanti problemi che la affliggono, ha saputo dimostrare che si può reagire, si può rialzare la testa anche guardando un pallone che rotola su un campo verde, cercando di far emergere quel senso di sano campanilismo e quell'orgoglio di appartenenza che ti porta ad abbracciare il tuo vicino anche senza conoscerlo, che porta a riavvicinare generazioni diverse, che porta a far parlare con i padri e con i nonni, tutti mossi da interessi comuni. Domenica allo Zaccheria c'è stata una voglia di esserci e di festeggiare, c'è stata una voglia di reazione che si è palesata da subito, già da due ore prima del fischio di inizio e testimoniata dai calciatori dell'Alessandria che ancora in abiti civili sono scesi sul terreno di gioco facendo riprese e foto con i loro telefonini. A Foggia il calcio si avvolge di una magia diversa che in altre realtà, soprattutto al nord, conoscono poco e non immaginano minimamente e, al fischio finale, questo pubblico esigente e competente, ha saputo tributare un lungo applauso ai vinti perché le rivalità a Foggia si sanno anche spegnere al triplice fischio finale. Da anni sentiamo dire che questo pubblico merita altri palcoscenici e nella magica serata di domenica tutti ne hanno avuto la consapevolezza; quest'anno potrebbe essere l'anno giusto, quell'alba serena di un nuovo giorno.

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Alberto Mangano

Alberto Mangano

Alberto Mangano, nato nel 1962, è laureato in Scienze Biologiche e svolge la professione di informatore scientifico. Appassionato di storia locale da sempre, ha realizzato il sito www.manganofoggia.it sulla storia, gli aneddoti e le curiosità sulla città di Foggia molto visitato e apprezzato in tutto il mondo. Tifoso del calcio foggiano, per cui ha maturato anche un'esperienza nel settore giovanile, partecipa a diverse trasmissioni televisive sportive come opinionista. Nel 2010 ha pubblicato per "Edizioni il Castello" il libro "Io non sono fuggito da Foggia", che ha riscosso un grosso successo, ben oltre le più rosee aspettative. Sempre per Edizioni il Castello, ha poi pubblicato "Da grande farò il sindaco di Foggia" (2011) e, nell'ottobre 2012, "I mille anni di Foggia"

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