IL MATTINO
Lupo Alberto
24.06.2013 - 12:13
La spiaggia di Siponto
Foggia cominciava a diventare rovente ma la scuola non era ancora finita. Le aule caldisime e le interrogazioni ultime che servivano per decretare se avresti salvato l’anno o se avresti continuato a studiare anche d’estate, ti facevano venir voglia di chiudere tutto e mandare all’aria tutto e tutti.
Per fortuna a Foggia i ricordi belli della scuola sono legati ai “salassi” e cioè alla quasi necessità fisiologica, se non frequentissima, di marinare la scuola.
E quando il clima di fine maggio era insopportabile, la tua vacanza a scuola coincideva con il primo bagno furtivo a Siponto; d’accordo con gli amici di sempre e concordato un piano infallibile studiato nei minimi dettagli, ci si avviava verso il binario tronco lato nord della stazione di Foggia dove, muniti di biglietto, si saliva sulla “littorina” treno tutto sommato confortevole se confrontato con quello di legno che a luglio e ad agosto avrebbe accompagnato i bagnanti al mare.
In noi ragazzi, c’era più la voglia di trasgredire che la reale volontà di andare sulla spiaggia, in pratica eravamo più contenti di raccontare della nostra bravata agli altri che non di vivere pienamente la nostra mattinata di libertà.
Ricordo stazioni intermedie sconosciute: Frattarolo, Candelaro, Tortorella, Amendola; ricordo la corsa verso la spiaggia libera una volta scesi a Siponto, tra il lido Nettuno e quello di Sevi, di lato alla foce del fiumetto; ricordo i bagni fatti sempre per puro spirito goliardico senza asciugamani e con l’ebrezza di riuscire a tremare per il freddo.
Il tutto durava al massimo due ore perché bisognava tornare in tempo, prima che la campanella scandisse l’ultima ora di scuola.
Tornato a casa, come in tutti i piani studiati alla perfezione, scoprivi quale era stato il punto debole dell’organizzazione e cioè il rossore in faccia e sulle spalle.
Ovviamente il tutto si risolveva con qualche scappellotto, con l’impossibilità di uscire il pomeriggio ma tutto sommato tu eri fiero di poterlo raccontare in giro e, in verità fiero di raccontarlo ancora dopo quasi 40 anni.
edizione digitale
Il Mattino di foggia