IL MATTINO
Controverso
01.11.2015 - 11:45
È' sempre bello chiedere, con umiltà, una mano. È ancora più bello se quel paesaggio sociale a cui ti sei rivolto non esita a dire "si, una mano te la do", a prescindere. Se poi la mano la si chiede su tempi di emergenza sociale, l'usura ed anche il racket, e la risposta è immediata, beh... se il messaggio è diretto e c'è un Presidente che per primo ci mette la faccia, senza alcuna paura e non per piaggeria ma solo per chiamare a raccolta decine, centinaia di "semplici" cittadini intorno a quello che può essere definito un principio scontato ma non lo è "no all'usura" per rendere quel messaggio virale e sentirsi in buona compagnia e più forte, sfruttando i social network, beh... Forse non ci sarebbe altro da aggiungere. Ma, così non è. E pensare che lo sbarco su FB della Fondazione Antiusura è avvenuto in punta di piedi ma non è certo passato inosservato. I "like"sono stati migliaia in pochissimo tempo ed hanno spiazzato anche i più ottimisti, come pure i tanti "testimonial" noti ma anche no di una campagna di informazione sensibile. Di altro da aggiungere, però, ce n'è.
L'iniziativa della Fondazione Buon Samaritano, e questa volta devo dare atto al nostro Arcivescovo di avere avuto le parole giuste da rivolgere da "padre" a chi è stato strozzato dal malaffare, giunge a pochi giorni dal botta e risposta, grave, inappropriato, tra l'Associazione Antiracket (che non dovrebbe più essere intitolata a Giovanni Panunzio date le dimissioni dalla stessa del Presidente onorario Lino Panunzio e di sua moglie Giovanna Belluna, e l'esplicita richiesta conseguente di non "abusare" del nome di Giovanni Panunzio) ed il Sindaco di Foggia. Il botta e risposta, scaturito dalla mancata costituzione di parte civile da parte del Comune in un processo ad alcuni presunti componenti del racket, da un lato ha forse oscurato la decisione della famiglia Panunzio, dall'altro ha creato una frattura in città. Le "fazioni", spesso anche per presa di posizione politica che nulla ha o dovrebbe avere a che vedere con temi così caldi, sono subito scese in campo (addirittura, chissà perché mi domando se ne è parlato su L'Espresso), chi di qua, chi di là. Un dato, però, è certo. Non è la prima volta che l'associazione Antiracket, meglio il Presidente onorario del Fai, utilizzi toni duri, direi a volte anche offensivi nei confronti di una città che, è vero, deve essere sollecitata ad emarginare il fin troppo vasto sistema di malavita e malaffare, ma è anche vero sta provando in tutti i modi ad attivare o riattivare gli anticorpi (quelli citati da Cantone). E non sto certo difendendo la mancata costituzione di parte civile da parte del Comune.
La nuova campagna di informazione e di sensibilizzazione della Fondazione Buon Samaritano giunge, poi, ad una settimana dall'anniversario della morte di Giovanni Panunzio. Quel 6 novembre è una data che la città non dimentica e non vuol dimenticare. E proprio quel giorno, non in Prefettura come ormai ci eravamo abituati ma nella sede di Palazzo Dogana, l'Associazione Progetto Foggia - eguaglianza, legalità, diritti - ricorderà Giovanni Panunzio. Tra gli altri ci saranno l'Associazione Libera, e la nostra Daniela Marcone è vice presidente nazionale, il Presidente Emiliano, il senatore Corradino Mineo. Al momento non si hanno notizie di quel che farà l'Antiracket, ma a quanto sembra nulla. Qualcosa si è rotto. Questo è certo. A volte l'arroganza, la ricerca dello scontro e non del confronto, fanno danni irreparabili. Dall'altro canto, però, c'è chi lavora senza tanti clamori ed anche senza tanta "politica" di contorno, raggiunge risultati, aiuta, sostiene chi è in difficoltà. E lo fa con stile.
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