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Lupo Alberto

Se le elezioni (anche a Foggia) diventano la raccolta differenziata di soggetti dimenticati

Se le elezioni (anche a Foggia) diventano la raccolta differenziata di soggetti dimenticati

Elettori nel seggio della Pacinotti a Foggia

La poca rcedibilitá di cui gode la politica non ha fatto altro che disorientare l'elettorato il quale, ai tempi della vituperata prima repubblica, aveva una scelta tra poco piú di una decina di liste e soprattutto con una propria identitá politica. A livello nazionale ma anche e soprattutto a livello locale, il proliferarsi di simboli, sigle e slogan contribuisce a creare decine e decine di sfaccettature a destra e a sinistra per cui c'é la possibilitá di scegliere una lista che si trova piú o meno spostata da una parte o dall'altra rispetto ad un'altra ancora, esattamente come quando un negoziante offre una camicia con 30 tonalitá diverse di celeste. La pluralitá dovrebbe sempre essere una risorsa, il non sentirsi in una precisa e limitata scatola distinta da un'altra dovrebbe rappresentare una ricchezza di pensiero, ma gruppi che si dividono, che si accorpano e che durano il tempo di una sola campagna elettorale, finiscono con il diventare una barzelletta o con il ridicolarizzare qualche personaggio illustre.
A Foggia, a meno di un anno dal rinnovo del consiglio comunale, attraverso gruppi virtuali ed inviti reali, ci si ritrova con la propria casella di posta elettronica stracolma di richieste di incontri per cercare di risolvere, di creare e di programmare secondo la logica de: "...gli altri sono tutti uguali, meno male che ci siamo noi"
É ovvio che questa frammentazione porterá al successo dei soliti noti, quelli cioé che riusciranno a mantenere in pugno il proprio vecchio elettorato, e di fatto sminuendo una forma partecipativa importante, cioé quella della lista civica, che dovrebbe aiutare i semplici ignoti a dedicare il proprio tempo alle vicende della propria cittá. Viceversa queste nuove liste stanno diventando una forma di riciclaggio di vecchi trombati, una specie di raccolta differenziata di soggetti dimenticati, cosí come lo sport praticato dalle nostre parti resta ancora quello di indicare un cittadino un po' piú in vista giá accasato da una parte o dall'altra. E mentre una volta almeno il candidato sindaco di piccole liste poteva aspirare a realizzarsi come consiglierie di opposizione, attualmente questa ipotesi, valutando il proliferarsi di gruppi e liste, resterá una semplice chimera.
L'auspicio è che ritorni il senso civico nei candidati e soprattutto negli elettori, affinché non si perdano i consensi attribuendoli al vicino di casa o al cugino del cognato in una sorta di ossequio dovuto come ad un funerale al quale non ci tieni ma che non puoi proprio disertare.
Vogliamo credere che amministrare possa rappresentare tutt'altro.

 

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Alberto Mangano

Alberto Mangano

Alberto Mangano, nato nel 1962, è laureato in Scienze Biologiche e svolge la professione di informatore scientifico. Appassionato di storia locale da sempre, ha realizzato il sito www.manganofoggia.it sulla storia, gli aneddoti e le curiosità sulla città di Foggia molto visitato e apprezzato in tutto il mondo. Tifoso del calcio foggiano, per cui ha maturato anche un'esperienza nel settore giovanile, partecipa a diverse trasmissioni televisive sportive come opinionista. Nel 2010 ha pubblicato per "Edizioni il Castello" il libro "Io non sono fuggito da Foggia", che ha riscosso un grosso successo, ben oltre le più rosee aspettative. Sempre per Edizioni il Castello, ha poi pubblicato "Da grande farò il sindaco di Foggia" (2011) e, nell'ottobre 2012, "I mille anni di Foggia"

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